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Cronaca

Frasi anti-gay, il professor Pavanello si difende: "Era un foglio di lavoro"

"Ritengo doveroso dichiarare che il mio intento non era quello di offendere o di attaccare qualcuno, come è stato scritto, e che la polemica che si è accesa è slegata dal contesto reale"

Erano solo citazioni, appunti per gli studenti da utilizzare come base di riflessione, e non affermazioni proprie quelle sull'omosessualità "non irreversibile" che hanno fatto finire sulla graticola il docente di religione del Liceo 'Foscarini' di Venezia, Enrico Pavanello. Su invito degli studenti l'insegnante aveva raccolto una serie di elementi collegando tra loro citazioni che hanno fatto scattare una autentica bufera, complice il fatto che gli appunti - che avrebbero dovuti rimanere interni - sono stati messi dai ragazzi sul web. Così, per un'intera giornata - prima di una lettera di spiegazioni di Pavanello - è stato tutto un susseguirsi di prese di posizioni critiche sull'insegnante, polemiche sul ruolo che la scuola esercita o meno su temi sensibili come quelli dei diritti civili e dell'omosessualità.

Tra le prime ad intervenire era stata l'ex ministro Mara Carfagna, sostenendo la necessità di tornare a parlare a scuola del tema dell'omofobia, "perché lì si forma la coscienza dei ragazzi". Forte anche la reazione della parlamentare del Pd Anna Paola Concia, secondo la quale "solo in Italia un professore può permettersi di dire che i gay sono come malati e vanno curati", mentre Franco Grillini (Gaynet) aveva evidenziato che "sapere che esistono certi tipi di insegnanti non tranquillizza nessuno". Nel testo fornito dal docente ai suoi studenti le frasi scritte che avevano innescato la miccia riguardavano la considerazione che "l'omosessualità non è irreversibile", o che essa rientrerebbe in una "elaborazione della psiche di modelli affettivi diversi da quelli verso cui la natura normalmente orienta", o ancora che sarebbe "una ferita dell'identità".

Poi Pavanello ha affidato a una lettera la sua difesa: "per quanto mi riguarda - ha scritto - mai ho considerato l'omosessualità una malattia da curare e ancor meno ho pensato che pedofilia e omosessualità siano collegate". Nella missiva precisa che "il testo che, senza nessuna autorizzazione è girato via Web, non è un volantino, ma - chiarisce - è la sintesi di varie e numerose letture, recensioni, articoli, saggi, riferimenti a format conosciuti dai giovani, che non esprimono il mio pensiero".

"La mia intenzione - sottolinea Pavanello - era quella di fornire agli studenti materiali su cui innestare un dibattito su un argomento chiesto dagli stessi allievi. Evidenzio - conclude - che il testo non è mai stato discusso, ma solo consegnato per una lettura personale, per far emergere obiezioni, domande, riflessioni, nuovi approfondimenti da affrontare nelle lezioni successive".

A sostegno del professor Pavanello è intervenuta infine la Curia veneziana, con monsignor Valter Perini, delegato per l'evangelizzazione e la catechesi del Patriarcato. Il documento dell'insegnante, ha rilevato, era "un foglio di lavoro con appunti scritti a mano alla classe" e "aveva solo l'intento didattico di avviare una riflessione su un argomento richiesto dagli alunni stessi e che il testo altro non era che un insieme di citazioni e riferimenti tratti da articoli e libri vari". (Ansa)
                                 

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