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Cronaca Torre di Mosto / Via Donatori di Sangue

Andrea, Davide, Riccardo: organizzato un funerale unico per i tre "amici di sempre"

Dolore a Torre di Mosto per la morte dei tre giovani in un tragico incidente. La cerimonia martedì pomeriggio, quindi prima dei riti pasquali: "Lasceranno un vuoto incolmabile"

Vite vissute gomito a gomito, in un piccolo paese di provincia dove i destini spesso si intrecciano. Vite vissute gomito a gomito fino alla fine. Fino alla morte nella notte tra venerdì e sabato in un tremendo incidente stradale che ha ucciso Andrea Pagotto, 32enne, Davide Antoniazzi, 22enne, e Riccardo Rado, "quasi" 25enne. Tutti residenti a Torre di Mosto, tutti con ogni probabilità morti sul colpo dopo essere usciti di strada nel territorio di San Stino di Livenza a bordo dell'Alfa Giulietta del più giovane dei tre. 

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Il magistrato ha già disposto il nulla osta per i funerali. Così come Riccardo, Andrea e Davide hanno condiviso insieme le serate dei fine settimana, la volontà delle famiglie è di organizzare un unico funerale per loro. Un momento in cui l'intera comunità di Torre di Mosto, scioccata per l'accaduto, potrà salutare i "suoi" giovani. Cercando di riempire un vuoto per ora (e per lungo tempo ancora) incolmabile. Le  esequie saranno celebrate martedì pomeriggio alle 14.30, prima quindi  delle cerimonie del periodo pasquale. A officiare il rito sarà il parroco don Gabriele, nella chiesa di San Martino.

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Gli amici stanno inondando di messaggi le bacheche social delle tre vittime. Stringendosi attorno ai famigliari e alla fidanzata di Riccardo Rado, che ha salutato il giovane con una toccante lettera (DETTAGLI). Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino a Torre di Mosto: il sindaco Giannino Geretto sabato mattina ha dichiarato che è "come fossero morti figli miei". Una frase che spesso ha fatto capolino per le strade del paese, dove tutti conoscono tutti. Dove tutti, ora, non possono che piangere quei "bravi ragazzi" che guardavano al futuro con speranza. Condividendo le difficoltà e le gioie di una vita che si è chiusa tremendamente troppo presto.  
 

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