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Cronaca Noale / Piazza Castello

«Noi siamo la sua seconda vita»: piazza Castello gremita per l’ultimo saluto a Damiano

Si sono celebrati questa mattina a Noale i funerali di Damiano Caravello, consigliere comunale scomparso la scorsa settimana a soli 29 anni, dopo un doppio trapianto di fegato

A giudicare da piazza Castello gremita di persone, in pochi anni di vita e attività nel suo paese, ne avrebbe compiuti 30 il prossimo anno, Damiano Caravello deve aver fatto molto per la sua comunità, impegnato in politica e nel sociale e amato dai suoi concittadini. Le esequie del 29enne consigliere comunale, scomparso nei giorni scorsi a seguito di un doppio trapianto di fegato, si sono tenute questa mattina nel cuore della città, tra le due torri, alla presenza di amici (tanti), familiari e una fitta rappresentanza comunale. Per l'occasione è stato dichiarato lutto cittadino.

L'ultimo saluto a Damiano Caravello

«La sofferenza fa paura, ma ti permette di rinascere»

Durante la cerimonia, Francesco, il fratello, ha letto il testamento spirituale di Damiano, scritto il 15 luglio, poco prima del trapianto. Rapidamente, forse perché pensava di avere più tempo per farlo. «Direi che la sofferenza ed il male fanno paura - scriveva - e non ti risparmiano, ma ti permettono di rinascere e vedere l'amore del padre per il figlio. Questo giogo è pesante, ma solo fino a che prende la forma delle tue spalle». Sono seguiti i ricordi del primo cittadino di Noale Patrizia Andreotti, del parroco di Briana don Giovanni Fighera e dei fratelli di Damiano, Chiara e Francesco.

«Siamo la seconda vita di Damiano»

«Damiano si è dimostrato più di quanto non lasciasse trasparire. - ha detto il sindaco con la voce rotta - In questi giorni abbiamo ripercorso quello che ha pensato e scritto Damiano e abbiamo capito quanto ci sia un tesoro dentro di lui. Un tesoro per trovarlo bisogna fare la fatica di scavare. Lui amava la terra e così si fa con la terra. Dobbiamo darci il tempo di capire tutto ciò che Damiano ci voleva davvero dire. - ha proseguito Andreotti - Negli ultimi mesi ho avuto la percezione che per Damiano il tempo avesse una densità diversa rispetto al nostro. Sapeva ciò a cui stava andando incontro. Aveva la piena consapevolezza di ciò che doveva succedere. Damiano ci teneva al trapianto, perché voleva una seconda vita, noi siamo la seconda vita di Damiano».

I ricordi di Damiano

È seguito il ricordo del parroco di Briana. «Damiano è figlio di Briana. Il miglior commento alla sua vita è la presenza, qui, di tante persone. Damiano era come creta che si lascia plasmare nelle mani di Dio. Quello che lui ha vissuto è nascosto in ciascuno di noi. Spero che la sua morte ci aiuti a far risorgere e risvegliare molte persone, a dar vita ai deboli». A chiudere la cerimonia, una lettera scritta dal fratello e la sorella: «Caro Damiano ringraziamo il Signore per il grande dono che ci ha fatto di averti come fratello. - hanno scritto - Abbiamo subito capito anche se eri piccolo che avresti portato felicità e scompiglio in casa. Avevi una voglia inesauribile di vita, grazie per esserci stato e per il bene che ci hai voluto. E scusaci per aver pensato che non saresti riuscito a sostenere tutto questo da solo. Alla mamma, al papà e alla tua oasi ci penseremo noi. Speriamo di vedere presto i frutti che hai piantato durante tutta la tua vita».

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