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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mirano

L'ultimo saluto a Giordano Sanginiti, la lettera della mamma: «Luce dei miei occhi, ti ameremo sempre»

Il commosso addio al 21enne morto a causa di un incidente stradale. Una folla di amici e parenti, tutti con un fiore bianco

«La mattina non passavi certo inosservato, sentivamo il rombo della tua moto che anticipava il tuo arrivo. Alcuni ti ricordano come compagno di corse al bar per prendere le pizzette più buone, altri per le ore passate in laboratorio a ridere. La cosa che tutti portiamo nel cuore è la tua risata contagiosa, quella risata sincera che fa vibrare il cuore». Ricordi, tanti sono stati i ricordi tornati alla mente degli amici, dei familiari, degli insegnanti, dei compagni di classe. Ricordi divertenti, commossi, raccontati ad alta voce questa mattina, durante l'ultimo saluto a Giordano Sanginiti, il 21enne scomparso lo scorso 4 febbraio a causa di un incidente stradale in provincia di Padova.

La lettera della mamma

Una folla ha partecipato alla cerimonia a Villa Belvedere a Mirano, città in cui il giovane abitava. Una vita spezzata troppo presto, in sella a una moto che al confine tra Cadoneghe e di Campodarsego ha perso il controllo ed è finita fuori strada. Nel corso della celebrazione, molti dei partecipanti hanno voluto dedicare un saluto a Giordano sottolineando le sue qualità e raccontando i momenti trascorsi insieme. Anche la mamma del 21enne, Elena, affiancata dal marito Antonio e dagli altri due figli, Emma e Lorenzo, ha letto una lettera: «“Luce dei miei occhi”, ti ho sempre chiamato così sin dal primo momento. Il giorno prima che tu te ne andassi abbiamo avuto la fortuna di pranzare tutti e cinque insieme e di ridere di gusto. Quando dopo un paio d’ore io e papà eravamo in partenza tu hai sceso di corsa due rampe di scale per salutarci abbracciandoci stretti, ben sapendo che la strada poteva essere un pericolo anche per noi - recitava la lettera -. Ci siamo salutati bene. E questo mi consola. Nonostante il dolore grande – che si attenuerà, ma ci accompagnerà fino all’ultimo respiro – continuo a pensare che restiamo una famiglia fortunata: perché siamo una squadra affiatata e unita, legata da un amore profondo. E questo ci rende forti, in grado di superare qualsiasi prova stringendoci di più. Io so, perla rara, che non ti rivedrò mai più e questo “mai più” fa un male indicibile. Mi fa gridare la carne, soprattutto se penso che tutto questo poteva essere evitato. Con poco».

Nella lettera, la madre di Giordano ha ricordato anche «Ogni volta che rombando uscivi di casa, strillando forte il mio “Stai attento per strada”, mettevo in conto che potevi non tornare. Tuttavia, siccome ti sei sempre dimostrato serio e responsabile ho scelto di accettare il rischio, di lasciarti la possibilità di fare quel che amavi per rispetto di te, mettendo i tuoi desideri davanti alla mia angoscia. Abbiamo goduto della tua sorridente e rasserenante presenza per ventuno, straordinari, anni. Ci hai dato tanta gioia, tanta soddisfazione e meritato orgoglio. E anche se il violino si è rotto la sua musica continuerà ad aleggiare dentro e fuori di noi. Ti abbiamo immensamente amato. E ti ameremo sempre. Addio mio caro. Addio “Luce dei miei occhi”».

La fidanzata: «Eri una persona meravigliosa»

«Qualsiasi cosa dirò non darà mai giustizia a quella meravigliosa persona che era Giordano – ha detto la fidanzata del 21enne, Maddalena -. Lui era quello che mi ha detto di godermi la vita, perché non sai mai quando le persone se ne andranno. Era una persona stupenda, che non mi credeva mai quando glielo dicevo, ma ne sono sempre stata convinta. Una persona bella dentro e fuori. Sorridente, infastidito perché non lo facevo studiare quanto e come voleva, ma sempre pieno di amore. Ti amo Giordy». Alla cerimonia hanno partecipato, portando tutti un fiore bianco, anche gli Scout con divise e bandiera, i Bikers, i rappresentanti del Cai (Giordano era appassionato di montagna e amava in particolare la zona di Forni di Sopra, in provincia di Udine, la località dove la famiglia ha una casa), gli ex compagni di scuola delle superiori e gli insegnanti e i compagni della facoltà di Medicina dell’università di Padova, che frequentava, il sindaco di Mirano, Tiziano Baggio, e una rappresentanza del consiglio canale cittadino.

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