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Cronaca Murano / Ponte San Donato

Tutta Murano saluta il suo maestro Pino Signoretto: "Di lui rimarrà un segno indelebile"

In tanti alle esequie dell'artista conosciuto in tutto il mondo. Mercoledì mattina la chiesa di San Donato si è riempita d'affetto e gratitudine da parte di colleghi e semplici cittadini

Un'intera isola si è stretta attorno ai famigliari di Pino Signoretto, il maestro che nei decenni ha rinverdito la tradizione secolare del vetro contribuendo a portare l'artigianato veneziano in giro per il mondo. Mercoledì mattina Murano, di cui era figlio e cantore con le sue opere, ha voluto tributare l'ultimo saluto al 73enne, che fino all'ultimo ha continuato a lavorare nella sua vetreria.

"Schiavo felice"

Nella chiesa di San Donato rieccheggiavano le sue parole, quando per descrivere il suo rapporto con il vetro si definiva uno "schiavo felice". C'era qualcosa di mistico nella sua arte, di fronte "al fuoco che consuma ma materializza le mie fantasie e le mie capacità". Il cordoglio in questi giorni ha raggiunto il mondo intero, fino all'Oriente, dove Signoretto era molto conosciuto. Tanto da avere l'onore di effettuare una dimostrazione anche di fronte alla famiglia imperiale giapponese.

"Segno indelebile e indomabile"

Una parabola artistica che ha raggiunto i cinque continenti ma che è iniziata e si è conclusa sempre nello stesso punto, a Murano. Sorta di "scrigno" dove i pensieri e le idee di Signoretto diventavano come per magia fragili tesori di vetro. "Il maestro vetrario non può tornare indietro - sottolineava - il suo segno rimane, indomabile".

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