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Cronaca Dolo

L'ultimo saluto ad Alberto Polo, sindaco gentile

Il funerale si è tenuto questa mattina nella chiesa parrocchiale di Dolo. Presenti familiari, amici e autorità; la comunità ha potuto seguire la cerimonia in diretta streaming

Solo pochi intimi, familiari, amici più stretti e autorità hanno potuto partecipare in presenza all'ultimo saluto al sindaco di Dolo Alberto Polo, deceduto prematuramente la scorsa settimana, a 46 anni, a causa di una malattia con la quale conviveva da un anno e mezzo. Alla cerimonia, ristretta a causa dell'epidemia sanitaria in corso, ha potuto comunque assistere, per quanto da casa in diretta streaming, tutta la comunità dolese. Le esequie si sono tenute questa mattina alle 9 nella chiesa parrocchiale di San Rocco a Dolo.

«Aveva molto da condividere e donare»

È incredulità quella espressa da don Francesco Mascotto, parroco di Dolo, di fronte alla morte del sindaco Polo. «Facciamo fatica, - ha detto nel corso della predica - non capiamo come questa morte e tutte le morti possano essere volontà di Dio. Nonostante il passare dei giorni sentiamo forte questo peso nel cuore, che non vogliamo portare da soli e abbiamo bisogno di condividere. Che difficile - ha aggiunto - dover parlare con ogni persona in paese e accogliere rammarico e tristezza». Mascotto ha spiegato che il primo cittadino era sempre attento a non far preoccupare le altre persone, «nonostante le sue sofferenze ti metteva a suo agio. È una persona che aveva molto da condividere e donare. È stato colpito da questo male in giovane età e al cuore sale sempre la stessa domanda: "Perché"?». 

Particolarmente toccante, nel corso della cerimonia, è stato il ricordo di Claudia, moglie di Alberto, letto dal parroco ai presenti. «Ci siamo conosciuti a Venezia e abbiamo deciso di formare una splendida famiglia, basata su onestà e impegno. Quattordici anni di matrimonio, due bambini. Mi mancheranno i discorsi illuminanti che faceva in casa. Mi mancheranno baci e carezze e la sua presenza: ha sempre trovato lo spazio per i figli, invogliandoli alla musica. Era una persona precisa, sapeva stare con tutti e aveva una pazienza infinita. Amava quello che faceva e ci metteva tutto se stesso. La sua vita era lavorare per permettere a tutti i dolesi di vivere meglio. Ai suoi figli ha insegnato che si deve amare quello che si fa».

La sua battaglia è durata 18 mesi, ha avuto forza e si è sempre rimboccato le maniche. Sapeva che la malattia era subdola, ma non ha mai mollato

La messa in suffragio

Ora il corpo del sindaco Polo sarà cremato. Domani, domenica 10 gennaio, invece, sarà celebrata una messa in suffragio a partire dalle 18.30. Come comunicato nei giorni scorsi, appena le condizioni sanitarie lo renderanno possibile, l'amministrazione sanitaria si impegnerà a organizzare un momento di commemorazione civile e pubblica in sicurezza.

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