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Cronaca Santa Maria di Sala

La chiesa gremita di ragazzi per l'ultimo saluto a Francesco

Giovedì pomeriggio a Caselle l'addio dei tanti amici, molti giunti da Trieste. Ha perso la vita in un incidente stradale la vigilia di Pasqua

C'è un attimo di silenzio quasi assoluto, sul sagrato della chiesa di Caselle. Per alcuni istanti è spezzato solo dal cinguettio degli uccelli, nel caldo pomeriggio di primavera. Si attende la salma di Francesco Gaggiato, il violinista scomparso in un incidente stradale la vigilia di Pasqua, a 28 anni. Ci sono gli sguardi increduli dei tanti, tantissimi ragazzi presenti: domande inespresse stampate sulle facce di tutti, mentre restano in attesa del carro funebre. Sperando, forse, che non arrivi mai.

Invece arriva, Francesco. Riposa nel suo giaciglio, ed è anche negli occhi delle persone intorno a lui: sorride ancora, nei ricordi degli amici che si accalcano ora verso la porta, cercano di cogliere qualche parola della cerimonia. Ma la chiesa è gremita, molte persone devono restare fuori. Ci sono i vecchi amici di Noale, i compagni di musica e di avventure. Ci sono anche i componenti del suo complesso d'archi, arrivati con un pullman da Trieste, che al termine della messa suonano un breve concerto.

I ricordi, tanti, sono affidati alle parole di tre ragazzi. C'è una lettera, firmata dagli amici di Trieste: "Tutti quelli che ti hanno conosciuto sono stati travolti dalla tua gioia di vivere, dal tuo ottimismo. In ciascuno di noi hai lasciato un segno, hai cambiato le nostre vite rendendoci le persone che siamo oggi". Altri due amici di Noale rievocano la capacità di Francesco di far divertire, in modo non banale. Promettono che continuerà a essere esempio positivo, come è sempre stato. Ora, è il momento di salutarsi.

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