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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Venezia ricorda Marco Cé, grande folla ai funerali del patriarca

L'ex capo spirituale della diocesi, morto lunedì, è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio dall'amore e dalla commozione di tutta la città

Una celebrazione cittadina, un cordoglio che si allarga dalla basilica di San Marco per tutta la laguna, scandito dalle campane che sabato mattina hanno suonato a lutto per ricordare chi, per anni, è stato la guida spirituale della città, lasciando un'impronta indelebile nel cuore dei fedeli. Così Venezia ha ricordato il patriarca emerito Marco Cé, scomparso cinque giorni prima all'età di 88 anni. Il 17 maggio è stato infatti il giorno delle esequie ufficiali, celebrate in piazza, sotto lo sguardo cupo del “paron de casa” e davanti agli occhi di centinaia di persone, accorse per rendere un ultimo omaggio ad un grande della laguna.

LUTTO IN PIAZZA – A guidare la processione, oltre al patriarca Francesco Moraglia, i concelebranti vescovi del Nordest, uniti nel dolore per la scomparsa di un uomo indimenticato. Tra le migliaia di persone assiepate dentro e fuori dalla basilica (all'esterno sono stati anche allestiti due megaschermi, per permettere a tutti di seguire il rito), anche i rappresentanti della Chiesa Luterana, di quelle ortodosse, Valdese e Metodista. Ad assistere al funerale vi erano poi il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, la parlamentare Rosi Bindi (amica di Cé nell'Azione cattolica), il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, l'ex sindaco lagunare Massimo Cacciari e il prefetto Domenico Cuttaia. In mezzo alla folla sventolavano le bandiere dei Grandi Pili, poste a mezz'asta in segno di cordoglio, mentre dal pulpito sono stati letti i saluti del cardinale Loris Capovilla (ex segretario di Papa Giovanni), del cardinale Angelo Scola (arcivescovo di Milano, già patriarca di Venezia), e del cardinale Bagnasco che a nome della Cei ha espresso il proprio cordoglio. In piazza, all'uscita della Basilica, le forze dell'ordine si sono schierate per accogliere l'uscita del feretro, mentre molti negozi hanno abbassato le saracinesche in segno di rispettoso dolore. Anche i gondolieri, che tante volte hanno accompagnato il patriarca Marco nei suoi spostamenti “ufficiali”, hanno alzato i remi in un ultimo, commosso saluto.

GLI INTERVENTI – A parlare davanti alla città è stato anche don Gianni Bernardi, che ha ricordato le tante opere del patriarca per la diocesi: “Possiamo ricordare – ha detto il religioso - le sue precise attenzioni pastorali, che non possiamo dimenticare e che rimangono ancora di orientamento per noi: il sostegno alle parrocchie e al Seminario, l'Opera Diocesana per gli Esercizi Spirituali e l'aver desiderato, per la nostra diocesi, una casa di spiritualità diocesana; l'attenzione agli sposi e alla famiglia e all'impegno dei laici nella vita della Chiesa e della società (Azione Cattolica, Scuola di formazione socio-politica...), l'amore per la basilica di San Marco, che desiderava fosse realmente vissuta come la cattedrale della diocesi, la riscoperta delle fonti della nostra fede (anno marciano e anno laurenziano), le missioni, i poveri e gli ammalati... sempre in comunione con il papa e con i vescovi”. Toccante anche il breve ma puntuale intervento di suor Virginiana Dalla Palma, che dal microfono della basilica ha ringraziato il defunto per tutto quello che ha fatto per il patriarcato e la laguna: “Solo grazie, patriarca Marco, per tutto quello che in questo momento riempie il nostro cuore, ma non riusciamo a dirtelo”.

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