Funerali di Vittorio Coin, in tanti all'ultimo saluto: imprenditore e uomo attivo nel sociale

In tanti hanno salutato e ringraziato martedì mattina con cordoglio e affetto, nella chiesa di Santo Stefano a Venezia, lo storico imprenditore Vittorio Coin, morto a 77 anni. Da anni in prima linea nel sociale, con la presidenza dell'associazione per la ricerca sul cancro, Airc, con il sostegno allo sport e agli indigenti di Ca' Letizia, il manager dell'omonima dinastia non si era fatto notare solo per l'impegno sul lavoro.

Molti i rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia: il presidente della Regione, Luca Zaia e tra gli industriali, Andrea Tomat. Poi le famiglie veneziane: i Foscari, i Valmarana, i De Michelis, esponenti della famiglia Marzotto e il sovrintendente della Fenice, Cristiano Chiarot. Ma moltissimi dipendenti, amici e conoscenti erano presenti per l'ultimo saluto a Coin. Grande la commozione dei famigliari, dei figli Piero e Francesca, della loro madre e dello zio Piergiorgio.

Era nato a Dolo il 12 giugno del 1939, la sua famiglia aveva iniziato l'attività imprenditoriale agli inizi del secolo scorso e lui si cimenta negli affari e nel commercio della città lagunare continuando la tradizione e migliorandola. Consegue la laurea in Economia e Commercio all'Università di Ca' Foscari nel 1960 e nello stesso periodo assume, assieme al fratello la guida del Gruppo che negli anni diventa noto per solidità e capacità di espansione. Ma questo rimane un aspetto della sua esistenza, negli anni a venire. Vittorio Coin si fa apprezzare per la sua presenza nel sociale, per sensibilità nell'impegnarsi in prima persona sui temi legati alla salute e per generosità, per la sua attenzione nei confronti dei più "deboli".