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Cronaca San Donà di Piave

Arpav, il furbetto del cartellino di San Donà ora dovrà pagare anche i danni d'immagine

La cifra sarà quantificata durante l'udienza del prossimo 12 aprile. L'uomo, ha già rimborsato il danno patrimoniale. Assenteista nel 2014 e 2015, era stato sospeso nel 2016

La storia è nota, e risale allo scorso dicembre. Timbrava il cartellino ed usciva dall’ufficio per andare a fare la spesa o svolgere altre attività personali, utilizzando spesso gli automezzi dell’Agenzia. I media avevano dato grande eco al caso del dipendente della sede Arpav di San Donà di Piave su cui l'azienda ha avviato un procedimento disciplinare e sul quale la Procura della Repubblica aveva apertò un’indagine con pedinamento dal 2014 al 2015. Di conseguenza il dipendente fu sospeso dal servizio nel 2016 e licenziato un anno fa.

Dovrà risarcire i danni d'immagine

L’ex dipendente aveva successivamente impugnato il licenziamento dinanzi al Tribunale Civile di Venezia che lo scorso 18 dicembre ha rigettato il ricorso rendendo il licenziamento inoppugnabile. Il reato commesso è la falsa presenza in servizio "mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente" come prevede l’articolo 55 del Testo unico sul pubblico impiego che contempla il "risarcimento del danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione", oltre al risarcimento del danno d'immagine. Ora l’ex dipendente, che ha patteggiato la pena e ha già corrisposto all’Arpav il risarcimento del danno patrimoniale è chiamato a risarcire l’Agenzia anche per il danno all’immagine che verrà quantificato dalla Corte dei Conti del Veneto durante l’udienza prevista il 12 aprile. 

San Donà, dipendente Arpav assenteista

La vicenda

L'uomo è stato accusato di truffa e di peculato, poiché durante alcune delle sue presunte "gite" avrebbe utilizzato l'auto aziendale. Si tratta di un addetto a verifiche e accertamenti tecnici nel settore ambientale che, secondo le fiamme gialle, si allontanava ingiustificatamente dal posto di lavoro facendo falsamente risultare la propria presenza in servizio per l’intero turno di lavoro giornaliero. Il dipendente era specializzato in verifiche esterne, dunque era per certi versi "normale" che si allontanasse dalla sede. Il problema è che i baschi verdi l'hanno sorpreso mentre faceva tutt'altro che lavorare.

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