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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Jesolo

Jesolo, entravano ed uscivano dagli appartamenti: fermati 2 albanesi

I due delinquenti, di 19 e 22 anni, avevano un nascondiglio, nel quale è stata ritrovata la refurtiva, oltre ad un bilancino e una pepita fusa artigianalmente

L'allarme è scattato dopo una lunga serie di furti. Nel pomeriggio di sabato la polizia di Jesolo ha arrestato due delinquenti di origine albanese, M.J. 19enne con precedenti penali a proprio carico, e O.H. di 21 anni, senza regolare permesso di soggirorno.

La prima richiesta di intervento è giunta da parte di due coniugi, che rientrati in casa si sono ritrovati tutte le stanze sottosopra. Nelle due ore successive, sono pervenute al 113 numerose segnalazioni di cittadini che avevano visto due soggetti vestiti di nero, con felpa e cappuccio alzato, entrare ed uscire a ripetizioni dalle abitazioni della zona, per poi darsi alla fuga.

Attorno alle 19 dal commissariato sono state quindi inviate delle volanti in via Salsi, per il controllo del territorio, per verificare altre segnalazioni di furto. E gli agenti, infatti, hanno notato subito gli individui corrispondenti alle descrizioni fornite dai testimoni, mentre stavano uscendo dalla finestra di un'abitazione. Gli operatori si sono quindi messi subito all'inseguimento dei delinquenti, un agente correndo a piedi, l'altro in auto, riuscendo ad aggirarli e tagliare le vie di fuga. I due malviventi si sono visti costretti a dividersi: uno dei due ha fatto perdere le proprie tracce, mentre l'altro, il 19enne, prima ha cercato di disfarsi di una federa piena di preziosi, poi è stato fermato ed arrestato, al termine di una breve collutazione con le forze dell'ordine.

L’arrestato è stato quindi condotto in ufficio: sulle prime sembrava collaborativo, dichiarando di abitare a Treviso, in via San Zeno. Non appena la squadra mobile di Treviso e la sezione volanti del capoluogo si sono recate in commissariato per prelevare il ragazzo e condurlo a casa ai fini della perquisizione domiciliare, il giovane ha smesso di collaborare, affermando di non ricordare dove abitasse. Interrogando il database, gli agenti sono quindi risaliti ad un vecchio indirizzo di residenza dichiarato dal 19enne, nel quale abita tuttora il padre dell'arrestato, che ha convinto il figlio a rivelare il proprio rifugio a Jesolo. Gli agenti in servizio hanno quindi raggiunto di corsa l'appartamento, all'interno del quale si era nascosto, nel frattempo, il complice.

A seguito della perquisizione dell'immobile sono stati ritrovati vari attrezzi da scasso, costruiti artigianalmente, dei passamontagna e diversi monili d'oro. Un bilancino di precisione per pesare grammature di metalli preziosi ed una pepita di oro fuso artigianalmente hanno fatto sorgere il sospetto nei poliziotti che si trattasse di persone ben organizzate. I due delinquenti sono stati quindi sottoposti a fermo di indiziato di delitto, e condotti alla casa cirocndariale di Venezia.

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