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Cronaca Zelarino / Via Paccagnella

Furti negli armadietti dei dottori a Mestre, accusato un dipendente Asl

Quattro casi contro lo stesso medico avrebbero portato gli investigatori a mettere una telecamera negli spogliatoi per stanare il presunto ladro che ora dovrà difendersi a processo

Aveva preso di mira un medico Dell'Angelo di Mestre con continui furti. Sempre nel suo armadietto per rubare soldi e preziosi. Sarebbero quindi sei, quattro portati a termine e due solo tentati, i casi di cui è accusato un mestrino di 30 anni, dipendente dell'Asl 12, che ora finirà a processo davanti al giudice. A lui gli investigatori sono arrivati nel più classico dei metodi dei nuovi metodi di indagine: una semplice telecamera nell'armadietto. "Non c'è tre senza quattro", si sarebbero detti. La prima volta, secondo la Nuova, il medico avrebbe notato che mancavano 50 euro, la seconda 90, la terza non avrebbe trovato nulla di "suo gradimento" e alla quarta è scattata la trappola.

Quando il presunto ladro ha scassinato la serratura e ha aperto l'anta, a spogliatoio deserto, come sempre, si è trovato l'obbiettivo davanti che ha immortalato la sua faccia. Definitivamente, si presume. Accusato di furto si è dovuto munire di avvocato: la linea difensiva sarebbe che il gesto di aprire l'anta non costituirebbe per forza una prova di colpevolezza per furto. Altri furti, tuttavia, sarebbero oggetto di indagine, sempre a danno di dipendenti Asl che deponevano i loro oggetti personali negli armadietti dello stesso spogliatoio. Le accuse per il 30enne sono quindi di furto aggravato dallo scasso e abuso di prestazione d'opera, dato che era autorizzato ad entrare e frequentare i locali incriminati.

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