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Cronaca

Veneziano, furti nei negozi in calo. Ma resta l'allarme: «A segno un "colpo" ogni 4 ore»

Riduzione dei reati dell'11,7% nel 2015 (ultimo anno per cui si hanno le statistiche), ma il problema di furti e rapine è sempre all'ordine del giorno, specie a Mestre

Furti nei negozi commerciali della provincia di Venezia in calo. Nel 2015, ultimo anno per cui sono disponibili le statistiche, le denunce nella nostra provincia sono state più di 2000: tra furti e spaccate la Cgia ha calcolato che 2 anni fa, in linea puramente statistica, sono stati registrati 6 denunce di reati di questo tipo al giorno, ossia una ogni 4 ore.

Contrazione di denunce, ma resta comunque una situazione allarmante. Se nel 2010 il numero di furti alle attività commerciali/artigianali ha toccato quota 1800, nel 2014 è arrivata al picco massimo dell'ultimo quinquennio: 2315. Nel 2015, invece, il numero di denunce ha registrato una contrazione, attestandosi a quota 2043: -11,7% rispetto l’anno precedente.

"L’impiego sempre più massiccio dei sistemi di videosorveglianza, delle inferriate, delle porte blindate, degli impianti di antifurto e il ricorso agli istituti di vigilanza - ha spiegato il presidente della Cgia, Roberto Bottan - hanno trasformato moltissime attività economiche della nostra città in piccoli bunker. Grazie a ciò e, soprattutto, all'azione di prevenzione e di contrasto all’illegalità compiuta dalla polizia e dai carabinieri, il numero delle denunce ha cominciato a scendere. Ovviamente, tutto questo non basta, i casi di cronaca che si sono verificati a Mestre in questi ultimi mesi ci impongono di mantenere molto alto il livello di attenzione su questo fenomeno".

Ovviamente, sottolineano gli artigiani mestrini, le attività più a rischio sono quelle che utilizzano i contanti, come i distributori di carburante, le farmacie, le edicole, gli esercizi pubblici, le gioiellerie/orologerie e le tabaccherie. Non meno interessate dall’azione dei malintenzionati sono i negozi di alimentari, le attività di autoriparazione, i panifici, le gelaterie/pasticcerie, i negozi di vendita di apparecchiature elettroniche e di elettrodomestici, la telefonia, i negozi di abbigliamento, le ferramenta, le attività di bigiotteria, le attività di vendita e di riparazione delle biciclette, i parrucchieri e le estetiste.

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