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Cronaca Fiesso d'Artico

Tentato furto d'identità a Fiesso, 26enne si finge ufficiale di Marina

Il giovane era andato all'anagrafe per farsi rilasciare una carta d'identità a nome del marinaio residente in zona, ma è stato scoperto immediatamente

Si era presentato all'ufficio anagrafe di Fiesso d'Artico come un ufficiale di Marina residente in zona e aveva chiesto un duplicato della carta d'identità che aveva recentemente smarrito, ma non appena gli impiegati del Comune hanno controllato l'archivio hanno subito notato che l'uomo che avevano di fronte non poteva corrispondere a chi diceva di essere.

UN'ALTRA PERSONA – Allo sportello dell'ufficio anagrafe si era infatti presentato un 26enne di Taranto che non assomigliava affatto all'ufficiale della Marina che appariva negli archivi di Fiesso d'Artico e di cui era presente una foto identificativa nello schedario. Perplessi, i responsabili dell'ufficio comunale hanno allertato i carabinieri di Stra, che sono immediatamente arrivati sul posto per fare luce su quanto stava accadendo. Fermato dai militari, il giovane ha fornito nuovamente le generalità dell'ufficiale nautico, una persona realmente residente e Fiesso e tutt'ora in buona salute.

NEI GUAI – Il 26enne è stato quindi accompagnato alla caserma dei carabinieri e gli sono state controllate le impronte digitali, che l'hanno definitivamente identificato come un ragazzo nato nel 1987 e residente a Taranto che non aveva nulla a che fare con il marinaio di Fiesso. Addosso al giovane gli uomini dell'Arma hanno anche trovato una dichiarazione di smarrimento presentata presso la questura di Roma il 10 dicembre, con le generalità della persona residente a Fiesso d’Artico, un certificato di Stato di Famiglia rilasciato dal Comune di Conselve (in provincia di Padova) il 13 dicembre, recante i nominativi di familiari dell'ufficiale di Marina, un estratto per riassunto di atto di nascita rilasciato dal Comune di Vicenza il 12 dicembre e un certificato di nascita rilasciato dai servizi demografici del Comune di Vicenza, sempre il 12 dicembre, tutti a nome del marinaio veneziano. Il giovane è stato quindi accusato di falsità materiale commessa dal privato, false attestazioni o dichiarazioni a pubblico ufficiale sull’identità o su qualità personali proprie o di altri e usurpazione di titoli o di onori, dichiarato in stato di arresto e sottoposto a giudizio per direttissima. Davanti al tribunale il giovane ha patteggiato una pena di 10 mesi di reclusione convertiti in 20 mesi di libertà controllata. Restano ignote le motivazioni del tentato furto d'identità.

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