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Cronaca

Gay pride Venezia, don Cannizzaro: "Che il rispetto sia reciproco"

Sulla manifestazione di sabato 18 giugno: la comunità omosessuale non deve essere isolata; i manifestanti siano sobri anch'essi

Rispetto, compassione e delicatezza. Sono le tre parole cardine con cui don Corrado Cannizzaro, sull'ultimo numero del settimanale diocesano "Gente Veneta" invita ad accogliere e non isolare la comunità omosessuale, che proprio il prossimo 28 giugno manifesterà a Venezia in occasione del Gay pride.

Un articolo dal titolo "Gay pride, il rispetto sia reciproco", come riporta Il Gazzettino. Un invito a non puntare il dito, in nome del catechismo della Chiesa cattolica. Così, don Cannizzaro dice la sua a proposito della grande sfilata in programma sabato, e dedicata alla cultura Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Il religioso apre alla strada dell'incontro, ricordando che prima dell'orientamento sessuale esiste una persona e che, dietro lo sfarzo delle esibizioni e delle ostentazioni che connotano il Gay pride, spesso si cela una realtà di grande sofferenza.

Rispetto della dignità dell'uomo al di là delle sue inclinazioni. Compassione, intesa come condividere il peso. E delicatezza, per non cedere alla superficialità e costruire rapporti sani. Questi, secondo don Corrado Cannizzaro, i tre atteggiamenti fondamentali secondo il catechismo cattolico per un buon vivere.

Ma nell'ammonire la comunità, non manca un invito anche alle migliaia di manifestanti che scenderanno in piazza sabato. Non tutti gli omosessuali si riconoscono nell'esibizionismo colorato e luccicante della sfilata, ricorda il sacerdote: il rispetto deve essere reciproco. Di qui, il consiglio agli organizzatori del Gay pride di mantenere anch'essi un atteggiamento rispettoso, compassionevole e delicato.

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