I "gemelli dello spaccio": appena 18enni ma con la serra di "maria"

Avevano deciso di condividere quel mercato che deve avere fruttato loro affari d'oro. Una vita in simbiosi per due gemelli appena maggiorenni di Dolo, sicuramente in fatto di reati. Lunedì infatti entrambi sono finiti in manette con l'accusa di detenzione di stupefacenti e residenza a pubblico ufficiale. La droga la nascondevano nelle mutande, sedendosi sui sedili posteriori di un autobus Actv diretto al capolinea del paese della Riviera.

Ad accompagnarli a casa ci hanno pensato due militari della tenenza di Mira in borghese, saliti sullo stesso pullman. A quel punto la coppia di giovani ha capito di avere attirato l'attenzione e, come spesso accade, ha tradito ancora più nervosismo. Inebitabile il controllo dei militari, dopo essersi "presentati". Al ché i giovani hanno reagito in maniera smisurata, almeno nel caso in cui non avessero avuto nulla da nascondere. Non era così: i due, spalleggiandosi a vicenda, hanno tentato fino all'ultimo di impedire gli accertamenti. Una volta giù dal bus al capolinea di Dolo, con l'intervento anche di una pattuglia di rinforzo, i gemelli hanno tentato di divincolarsi a suon di calci e pugni nei confronti dei militari.

Il motivo di tanta resistenza è saltato fuori subito dopo: tre bustine di marijuana per oltre un etto di stupefacente nascosti nelle mutande. A casa, poi, i due giovani si erano costruiti una piccola serra con tanto di lampade alogene e copertura termoregolanete. All'interno due piante di cannabis e ulteriore marijuana già pronta per la vendita. Inevitabili per i 18enni le manette. Fanno parte dello stesso preoccupante fenomeno i dieci minorenni sorpresi a consumare marijuana nele vicinanze delle scuole di Oriago di Mira. Per loro una segnalazione in Prefettura come assuntori.