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Cronaca Ceggia / Via IV Novembre

Morte di Giuliano in azienda, i genitori: «Non accusiamo, chiediamo verità e giustizia»

Il papà Enzo De Seta e la mamma Antonella Biasi hanno ricordato il figlio in una lettera. Venerdì a Noventa di Piave, durante lo stage per l'alternanza scuola-lavoro, una pesante lastra metallica gli è caduta addosso senza lasciargli scampo

«Allegro, sveglio, giudizioso, curioso e pieno di amici, che hanno raggiunto in massa la casa di famiglia per esprimere la loro vicinanza». I genitori di Giuliano De Seta, Enzo e Antonella Biasi, hanno ricordato il figlio in una lettera in cui hanno raccontato chi era il loro primogenito, che a casa non tornerà più a causa di un incidente mortale in cui è rimasto coinvolto in un luogo di lavoro. Venerdì pomeriggio Giuliano De Seta, di 18 anni, era alla Bc Service di Noventa di Piave a fare uno stage per l'alternanza scuola-lavoro, quando una pesante lastra metallica gli è caduta addosso senza lasciargli scampo. Studente di Ceggia dell'ultimo anno dell'Itis Leonardo Da Vinci di Portogruaro, è morto mentre stava imparando un lavoro nell'ambito che più gli piaceva. 

«Si stava aprendo al mondo e non vedeva l'ora di diventare grande e indipendente. Si stava facendo la patente. Come tutti i ragazzi della sua età aveva passioni: la Vespa regalata dal papà Enzo, lo sport, l'atletica, il mare della Calabria dove gli piaceva fare apnea e aveva le sue ambizioni - scrivono Enzo e Antonella - In occasione del suo compleanno pochi giorni fa aveva fatto il suo primo volo con il paracadute in tandem, cosa che lo aveva riempito di gioia ed entusiasmo. Aveva grandi aspettative per il futuro, avrebbe voluto fare ingegneria al Politecnico di Milano e poi aprirsi una sua attività». Forse voleva diventare un imprenditore, Giuliano, che era entusiasta di quell'inserimento alla Bc Service, ditta di lavorazione e laminazione stampi in metallo in via Volta nella zona industriale di Noventa di Piave, dove si era inserito già d'estate, prima dello stage, con un contratto di lavoro da apprendista.

«Questa passione in particolare per la meccatronica è nata dall'esperienza lavorativa del padre in aziende del settore. Il padre lavora alla Oerlikon Hrsflo di San Polo di Piave (Treviso). Aveva da tempo una fidanzatina e li vedevamo felici girare per Ceggia abbracciati in sella alla Vespa. Era contento di lavorare e imparare, rientrava a casa dallo stage sorridente - continuano i genitori - Lo abbiamo appoggiato nelle sue scelte e non abbiamo nulla da dire sull'alternanza scuola lavoro, che per noi non è una cosa negativa». Giuliano si era inserito ai primi di settembre in azienda attraverso i Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), un progetto di alternanza scuola-lavoro per acquisire i crediti per la maturità e raccogliere dati per la sua tesi di diploma. «Era un trascinatore, sempre pronto alla battuta e allo scherzo», ricordano il papà e la mamma che spiegano di non volersi esprimere sulle dinamiche dell'accaduto né di voler accusare nessuno. «Non siamo ancora stati contattati dalla Bc Service, ma alcuni colleghi di lavoro hanno chiamato per far sentire la loro vicinanza e confermare che Giuliano era bravo e ben voluto. Vogliamo la verità e che sia fatta giustizia», concludono. L'azienda è stata posta sotto sequestro.

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