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Cronaca Dolo / Via Cazzaghetto

Gli amici sotto shock per la morte di Gianluca: "Ci manchi, campione"

Il 17enne di Arino è morto lunedì per un incidente. Sorriso contagioso e passione per il pallone: "Ora insegna a giocare a calcio agli angeli"

"Riposa in pace, campione". Tutto il paese di Arino di Dolo martedì si è svegliato senza parole per la tragedia della sera precedente, quando Gianluca Carleo, 17enne residente in via Torre nella frazione della Riviera del Brenta, ha perso la vita in ospedale dopo essere stato investito da un infermiere 50enne di Pianiga al volante di una Volkswagen Golf. L'incidente mentre il giovane si trovava in sella alla sua bicicletta in via Cazzaghetto, in direzione di Cazzago di Pianiga. A un certo punto, per cause ancora al vaglio della polizia stradale di Padova, l'auto ha impattato contro la ruota posteriore del velocipede, caricando il ragazzo sul cofano. Il parabrezza è andato in frantumi, colpito con la testa dall'adolescente, che si trovava con il gruppetto di amici con cui condivideva spesso le serate estive prima dell'inizio dell'anno scolastico. Dopo poco tempo sul posto sono arrivati anche la madre del giovane, infermiera, e il padre, finanziere. Ma la situazione si è rivelata fin da subito disperata.

LA TRAGEDIA: TRAVOLTO E UCCISO DALL'AUTO DAVANTI AGLI AMICI

Una vita quotidiana che per Gianluca Carleo, attaccatissimo al suo fratellino di pochi anni, si divideva tra i banchi del liceo Galilei di Dolo e il calcio, sua grande passione. "Fino a giugno ha militato con noi - racconta Alberto Carraro, presidente della Asd Arinese - da settembre avrebbe dovuto cambiare squadra, perché sarebbe passato nella categoria juniores. Siamo tutti rimasti senza parole per ciò che è accaduto, era un ragazzo pieno di energie e di vita. Come tutti i suoi coetanei pensava a divertirsi ed era uno capace di fare spogliatoio. Uno dei riferimenti del gruppo". A centrocampo era un "ruba palloni", uno che oltre al talento metteva polmoni e grinta durante le partite. Per questo la parola più ricorrente tra gli amici che si sono scoperti di punto in bianco più soli è una sola: campione. Non solo con la palla tra i piedi, però. Con gli amici Gianluca Carleo si è sempre dimostrato campione di simpatia e di buon umore. Così come a scuola: "In classe ti amavamo tutti - scrive una compagna - senza di te le giornate a scuola saranno interminabili, senza te e le tue battute, le tue uscite senza senso, i tuoi sorrisi, la tua sincerità, le tue imitazioni dei prof, la tua risata contagiosa e la tua capacità di far stare bene tutti".

IL GIOVANE E' SPIRATO IN OSPEDALE A DOLO

Una risata che purtroppo si è spenta in una serata di fine agosto, davanti agli occhi dei coetanei con cui aveva trascorso il tempo libero vicino al centro parrocchiale di Arino: "Lo vedevo spesso - sottolinea il parroco, Don Sergio D'Adam - questo gruppetto di giovani si trovava ogni sera qui davanti. E' una tragedia su cui qualsiasi parola è inutile. Stamattina ho incontrato i genitori di Gianluca, esprimendo loro il cordoglio di tutta la comunità". La notizia, anche grazie ai social network, si è sparsa a macchia d'olio tra i giovani dolesi, tant'è vero che martedì mattina la bacheca del 17enne è stata tempestata di messaggi, raccontando delle piccole o grandi prove della vita di un adolescente: "Mi mancherai, ma soprattutto mi mancheranno le nostre risate nell'ora di scuola guida", scrive un'amica. Dopodiché, però, emerge sempre quel legame stretto con il pallone: "Ora insegna come si gioca a calcio agli angeli, campione".

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