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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Giorno della Memoria 2023: oltre 70 appuntamenti a Venezia

Presentazione di libri, film, laboratori didattici, incontri, conferenze, spettacoli e visite guidate per ricordare le vittime della persecuzione e dello sterminio nazifascista. Cerimonia il 22 gennaio al Teatro La Fenice con il sindaco Brugnaro

Presentazione di libri, film, laboratori didattici, incontri, conferenze, spettacoli e visite guidate. Sono oltre 70 gli appuntamenti cittadini organizzati dal Comune di Venezia insieme ad enti e associazioni per il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime della persecuzione e dello sterminio nazifascista. Il ricco programma è stato illustrato a Ca' Loredan, alla presenza della sua promotrice, la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano. La cerimonia cittadina per il Giorno della Memoria si svolgerà il 22 gennaio alle 11 al Teatro La Fenice, con la presenza del sindaco Luigi Brugnaro, del presidente della Comunità ebraica di Venezia Dario Calimani e del sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice Fortunato Ortombina. A seguire si terrà il "Concerto per la Memoria" di Pina Napolitano. Un concerto per pianoforte solo con musiche di Arnold Schoenberg.

Quest'anno saranno depositate 24 pietre d'inciampo in memoria dei cittadini veneziani deportati nei campi di sterminio nazisti. La deposizione avverà martedì in due momenti: alle 10.45 in Campiello del Teatro (San Marco) e alle 14.45 in Corte Morosina (Cannaregio). Le pietre saranno posate davanti all'ultima dimora conosciuta dei veneziani deportati nei campi di  sterminio. Nell'itinerario pomeridiano è prevista la presenza di Gunter Demnig, l’artista tedesco ideatore delle ormai famose Stolpersteine, il quale dal 1992 gira l’Europa per posare le pietre in ricordo di tutte le vittime del nazismo compresi rom e i sinti, gli omosessuali e i politici, i disabili fisici e mentali. «È un grande onore per me - ha detto Damiano - coordinare e partecipare ancora una volta al Giorno della Memoria, commemorazione che ha assunto negli anni forme sempre più ricche e articolate, ampiamente partecipate e trasversali. Costituisce un'occasione importante di riflessione storica, culturale e morale in difesa della libertà, contro ogni violenza e sopraffazione per far partire da Venezia un grande messaggio di fratellanza. Ma anche rispetto e condivisione».

Presente alla conferenza di stamani anche Alberto Sermoneta, rabbino capo di Venezia. «Grazie per tutto quello che si fa per la giornata della Memoria, così fondamentale per la civiltà moderna. Non dovrebbe essere relegata solo ad un giorno, ma rappresentare un percorso, che prende il via il 28 gennaio per concludersi il 26 gennaio dell'anno successivo, durante il quale si riflette su quello che la Shoah ha lasciato. La memoria è fondamentale: significa mettersi nella stessa condizione di chi ha vissuto quelle barbarie, per fare in modo che ciò non si ripeta. Essere consci che quello che è successo in Europa è partito anche da qui, dall'Italia, con le leggi razziali istituite da Mussolini e applicate con l'indifferenza di chi le ha accettate. Paragonare Auschwitz ai campi profughi, come fa qualcuno, è un'offesa. Un campo di sterminio era una macchina perfetta per uccidere. La Shoah è stata la negazione assoluta dell'essere umano».

«I 70 appuntamenti che il Comune con le associazioni ha organizzato  - ha aggiunto Paolo Navarro Dina, vicepresidente della Comunità ebraica di Venezia -  sono la risposta migliore contro la discriminazione e l'antisemitismo. Un sentimento di generosità che ci accomuna, ci consolida e ci offre l'opportunità di riflettere su ciò che è stato. Tutto questo crea un circolo virtuoso di amicizia, collaborazione, generosità importante per la città».

«Dieci anni di pietre d'inciampo a Venezia. Città che dopo Roma e con Milano ha più presenza di pietre», le parole di Marco Borghi, presidente della Municipalità di Venezia, Murano, Burano. Quest'anno saranno posate a Venezia 24 pietre, 13 dedicate a uomini e 11 a donne deportati nei campi di sterminio. «Tra loro la vittima veneziana più giovane della Shoah, di 2 mesi d'età, appartenente alla famiglia Nacamulli. Ci sarà un percorso con la partecipazione dei parenti delle vittime. Cresce la sensibilità di chi ha voluto donare una pietra, nonostante non avesse parenti deportati. Quest'anno ci sono sei donatori: è un nuovo modo di fare comunità. Le pietre d'inciampo posate a Venezia quest'anno diventano 159. Da dicembre è di nuovo online il sito dedicato alle pietre d'inciampo, con tutte le informazioni».

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