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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Gondolieri e motoscafisti uniti nel chiedere il rinvio della "rivoluzione"

Le categorie (compresi i trasportatori merci) hanno inviato una lettera condivisa al sindaco Orsoni chiedendo di sospendere le nuove norme sul traffico

Gondolieri, motoscafisti e adetti al trasporto merci non ci stanno. E rigettano la "mini rivoluzione" annunciata dal Comune in fatto di traffico acqueo. Una lettera è già stata recapitata al sindaco Giorgio Orsoni, in cui si chiede la sospensione delle nuove norme in procinto di essere introdotte il prossimo 4 novembre (quando gli orari invernali di Actv entreranno in vigore).

TRA UN MESE LA "RIVOLUZIONE DI BERGAMO"

In fondo la firma, tra gli altri, di Associazione dei Bancali, Confcommercio, Ance, Confartigianato, Unindustria, consorzi di taxi e motoscafi. Insomma, una presa di posizione bipartisan che chiede ancora tempo per arrivare a una riforma delle norme di traffico acqueo condivisa. Serve, secondo i firmatari, "un censimento per tipologia e orari di unità circolanti in città", e soprattutto un tavolo di concertazione per arrivare a un "nuovo piano del traffico acqueo che tenga conto dei mutamenti intervenuti fino ad oggi e di quelli a divenire sia riguardo all’approvigionamento della città che ai flussi turistici".

GPS PER LE GONDOLE E GRANDE FRATELLO IN CANAL GRANDE

Con ciò, quindi, viene rigettata l'idea di fornire le imbarcazioni di GPS ("per i costi che gli operatori andrebbero a sostenere e per la sproporzione dei dati raccolti rispetto all’uso che l’amministrazione intende farne") e l'utilizzo delle telecamere del sistema Argos per comminare anche multe.

I trasportatori merci dal canto loro mettono nel mirino i limiti orari che l'amministrazione intende introdurre e ribadiscono che non sarebbe possibile consegnare la merce a San Marco entro le ore 10.30. Le attività commerciali non aprono all'alba e il pontile della Cerva sotto il ponte di Rialto non sarebbe in grado di accogliere tutte le imbarcazioni in un lasso di tempo così breve. "Le limitazioni già vigenti sono più che sufficienti", spiegano. Tutti d'accordo pure sul fatto che per un vero controllo del traffico e delle velocità "bisogna prevenire attraverso postazioni fisse dei vigili urbani anzichè attraverso Argos, delle cui sanzioni si verrebbe a conoscenza solo mesi dopo".

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