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Cronaca San Marco / Campo Rusolo O San Gallo

Ancora scritte sui muri di Venezia, ma a pulire ci pensano i residenti

Imbrattato con la vernice rossa il muro del teatro San Gallo, a pochi passi da piazza San Marco. Prima la segnalazione sul web, poi la ripulitura

Una brutta notizia e, a seguire, un'altra molto più bella. Se da una parte infatti continuano ad apparire scritte e graffiti sui muri del centro storico, veri e propri atti vandalici che attentano all'inestimabile patrimonio architettonico lagunare, dall'altra i veneziani, stufi di assistere impotenti allo scempio degli amati marmi, tornano a scendere in calle e a rimboccarsi le maniche per sistemare i danni.

SUL MURO DEL TEATRO – L'ennesima frase scritta con lo spray è apparsa questa volta nel sestiere di San Marco, a pochi passi dall'unica, celebre piazza della città e dalla sua basilica; vittima dell'imbrattatore misterioso il teatro San Gallo, nell'omonimo campo, sui cui muri si può leggere, tracciata con la vernice rossa, la scritta: “Tutto questo lusso è una provocazione, esproprio!”, siglata con la “A” cerchiata degli anarchici. O meglio, si poteva leggere, dato che giovedì mattina alcuni solerti residenti hanno cancellato tutto grazie ad una buona dose di olio di gomito. La bella iniziativa è nata spontaneamente su facebook, dopo che nella pagina “I nostri masegni puliti e splendenti” qualcuno aveva pubblicato la foto del muro insudiciato. Non è servito molto tempo perché sotto l'immagine, nello spazio riservato ai commenti, i vari iscritti alla pagina cominciassero ad organizzarsi autonomamente, dandosi appuntamento in campo San Gallo per una decisa dimostrazione di senso civico. Alla bomboletta rossa si sono quindi contrapposti detersivi e spugne, ma soprattutto la determinazione dei membri di “Venessia.com” e dell'associazione “Masegni&Nizioleti”, che in breve sono riusciti a riportare i marmi del muro al loro bianco originario. I veneziani si prendono cura di Venezia, insomma, è questo è senz'altro un messaggio positivo, ma in bocca resta il gusto amaro per l'ennesimo gesto da teppista perpetrato a breve distanza dalle procuratie.

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