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Cronaca

Grandi Navi, il comitato Cruise torna all'attacco contro Orsoni

I lavoratori del porto lanciano una nuova invettiva nei confronti del sindaco, accusato di portare avanti posizioni "false e demagogiche"

I lavoratori della crocieristica veneziana continuano la loro campagna contro l'amministrazione comunale (e il sindaco in particolare), accusata di mettere a rischio migliaia di posti di lavoro con la sua battaglia per far sparire le grandi navi dal bacino di San Marco. Il tema è tra i più discussi di sempre in laguna, ma, come riporta il Gazzettino, da quando si è (finalmente) iniziato a parlare di soluzioni concrete anche tra le parti direttamente in causa non si risparmiano affondi violenti e sciabolate laceranti: dopo le proteste alle porte di Ca' Farsetti e l'acquisto da parte di Vtp di pagine di quotidiano per far sentire la propria voce, ora tocca al comitato Cruise Venice.

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CRITICHE E ATTACCHI – Il neo presidente del comitato Davide Calderan si scaglia testa bassa contro il primo cittadino veneziano, Giorgio Orsoni, e contro la sua opera di “disinformazione” (come viene definita dallo stesso comitato) contro il settore crocieristico, mescolando però critiche mirate ad attacchi meno “centrati”: al sindaco e alla sua Giunta viene contestata infatti l'indifferenza con cui paiono considerare il futuro di migliaia di famiglie che lavorano e dipendono dal settore turistico, ma si critica anche Orsoni per una presunta incoerenza quando si parla di privati. Calderan sostiene infatti che quando il sindaco discute di casinò, “buco” del Lido o Porto Marghera gli investitori “esterni” sono i benvoluti, quando si arriva alle grandi navi però l'atteggiamento cambia radicalmente; difficile capire cosa ci azzecchi la riqualificazione dell'area del palazzo del Cinema sul litorale con i colossi del mare davanti a piazza San Marco. Il presidente di Cruise bacchetta il sindaco anche per aver definito “una ricchezza” i centri sociali veneziani, quando secondo il comitato la vera ricchezza sono proprio i turisti della crocieristica; anche in questo caso, però, le due cose non sembrano granché collegate, se non per la rivalità che ormai contrappone i lavoratori di Cruise agli ambientalisti del comitato No Grandi Navi, identificati il più delle volte proprio con i centri sociali.

La manifestazione dei "Si Grandi Navi" a Ca' Farsetti

PROGETTI E ALTERNATIVE – Il discorso si fa più serio quando si discute delle possibili soluzioni per la crocieristica in laguna. Da tempo, come è ben noto, le posizioni dell'amministrazione e del porto sono in netto contrasto: la prima vorrebbe vedere la navi “parcheggiate” a Marghera, il secondo insiste per lo scavo del canale Contorta-Sant'Angelo. Cruise Venice in buona sostanza si accoda a quanto già detto diverse volte dal presidente della Marittima Paolo Costa, che considera lo scavo l'unica reale alternativa al transito in Giudecca, e aggiunge che l'idea proposta da Orsoni, quella di “spostare” tutto in terraferma, risulta “falsa e demagogica”: Marghera, sostiene il comitato, è poco più di un'area industriale mezza abbandonata, inadatta ad ospitare turisti facoltosi da tutto il mondo. Anche le altre proposte all'esame del governo, secondo Cruise, restano impraticabili: o Contorta o niente.

Corteo No Grandi Navi, battaglia al Tronchetto (foto di Giacomo Costa)

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