rotate-mobile
Cronaca

Grandi navi, il presidente del Tar: "No limiti per il Governo immobile"

Inaugurazione dell'anno giudiziario martedì mattina. Bruno Amoroso ha spiegato i motivi della decisione di far "saltare" il decreto Clini-Passera

E' stato uno dei temi principali che hanno caratterizzato il 2014 per quanto riguarda il Tribunale amministrativo regionale: le Grandi Navi. Inevitabile che durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, l'argomento facesse di nuovo capolino nella relazione del presidente Bruno Amoroso, che ha voluto spiegare la genesi di una sentenza, quella che aboliva i limiti di stazza per le imbarcazioni in ingresso in laguna inseriti nel decreto Clini-Passera, che aveva destato un certo clamore in città. Ordinanze della capitaneria di porto sospese e nessun limite di tonnellaggio. Amoroso, in toni naturalmente pacati vista la posizione che occupa, ha in sintesi spiegato che quanto accaduto è da attribuirsi soprattutto all'immobilismo del Governo, incapace di decidere in dieci mesi quale dovesse essere la via alternativa alla Marittima rispetto ai passaggi nel canele della Giudecca.

"L'esecutivo - ha dichiarato Amoroso – aveva emanato il decreto senza alcuna attività istruttoria, sull'onda emotiva della tragedia del Giglio predisponendo una serie di divieti sul Canale della Giudecca che sarebbero dovuti diventare operativi soltanto nel momento in cui fossero state rese concretamente disponibili altre vie di transito. Vie assolutamente indefinite e materialmente inesistenti, e solo successivamente individuate in un secondo provvedimento ministeriale che indicava un percorso alternativo per le grandi navi, tuttora sottoposto al vaglio della valutazione ambientale e comunque di futura realizzazione”.

“Il Tar – ha proseguito il presidente – aveva sospeso gli atti provvisori della capineria di porto in funzione propositiva, dando spazio alle autorità competenti per la possibilità di intervenire tempestivamente con altre determinazioni sul problema. Dopo oltre 10 mesi di sostanziale inattività, nonostente ripetute riunioni di organi tecnici e politici, il Tar ha annullato il provvedimento per restituire alle amministrazioni competenti il compito di procedere a nuovi interventi di seria salvaguardia dell'ambiente lagunare, della città, del porto e dell'occupazione. Nulla di tutto questo è stato fatto”.

“Aggiungo – ha concluso Amoroso - che l'effetto della sospensione degli atti disposta dal Tar è stato di fatto irrilevante, in quanto alla fine si sono avuti 714 transiti nel Canale della Giudecca invece dei 708 preventivati dalla Capitaneria. Il resto sono false e isteriche pressioni di una certa opinone pubblica interessata solo a creare scandalo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Grandi navi, il presidente del Tar: "No limiti per il Governo immobile"

VeneziaToday è in caricamento