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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Grandi Navi a Marghera, Cisl: "Le crociere davanti alle industrie? Noi non le vogliamo"

Il sindacato: "Si insiste con proposte stralunate, mentre c'è spazio affinché i settori produttivi non si intralcino. Siamo pronti a manifestare contro scelte che giudichiamo scellerate"

Tra le tante ipotesi di transito delle grandi navi a Venezia torna alla ribalta l'idea di spostarle a Porto Marghera. Una proposta che ai sindacati dei lavoratori impiegati nelle tante aziende del polo chimico, non piace, al punto che la Cisl decide di intervenire per chiarire la propria posizione.

"Non siamo fantasmi"

"Siamo rappresentanti delle Rsu e Saf aderenti alla Femca Cisl di aziende come Eni Versalis, Eni Raffineria, Eni Servizi, Pilkington, Eni Corporate, Petroven, Decal, Saipem, Arkema, Solvay, Spm, Sifagest, San Marco Petroli, Riva & Mariani Group, Isolfin Romagnola e Termisol Termica. Insieme ad altri colleghi rappresentiamo circa 3500 lavoratori. Siamo stupefatti per la superficialità con cui si affronta, da parte di qualcuno, il tema delle grandi navi a Venezia, continuando a sostenere l'opportunità di portare le grandi navi da crociera dentro il sito industriale e davanti alle grandi imprese. E noi? Siamo fantasmi? L'Ispra, la Capitaneria di Porto e l'ex capo del Piloti, Ferruccio Falconi, definiscono quest'ultima come una scelta sbagliata perché incompatibile con il territorio, le industrie e i traffici commerciali"

Si chiedono perciò i rappresentanti sindacali: "Perché insistere tanto? Venezia è un comune ampio che va da Fusina all'Aeroporto di Tessera e riteniamo ci siano tutte le condizioni per trovare il modo affinché tutti i settori produttivi possano coesistere, svilupparsi, non ostacolandosi tra loro. Qualcuno sostiene che la nostra Bioraffineria non ha più senso di esistere perchè il futuro sarà dell'auto elettrica, dimenticando che spesso l'energia viene prodotta da fonti fossili come il carbone. Le batterie non reggono le cariche per tempi adeguati e essere seduti sopra a una batteria al piombo - sostengono - in caso di incidente, è come trovarsi sopra a una centrale nucleare".

"Una zona che dà da vivere a molte famiglie"

"Il green diesel, il gas e il metano rappresentano fonti sostenibili e a basso impatto ambientale - spiegano - su cui puntare nei prossimi anni". A far arrabbiare i sindacati sono anche certe affermazioni sulla prima zona industriale, quella dove poggiano aziende come la Pilkington, che recentemente è stata interessata da un piano di ristrutturazione, con la rimessa in marcia degli impianti, la ricollocazione dell'occupazione esistente, prima in cassa integrazione, e l'assunzione di nuova forza lavoro.

"Come sarebbe a dire che è ormai deserta? - si chiede il sindacato e conclude - In quelle aree lavoriamo, altro che deserte. Perchè aspettare anni per fare interventi che non inquinino la laguna invece di farli ora? Perchè non dare le dovute garanzie a chi a Porto Marghera ci lavora e grazie a questo lavoro mantiene figli e famiglia? Siamo vecchi di mestiere e sappiamo bene come funziona il mondo: tra soldi e speculatori qualche sciocco si infila in mezzo. Ma siamo determinati a difendere le nostre imprese e il nostro posto di lavoro. Siamo pronti a fare la nostra parte, manifestando il nostro dissenso verso scelte che giudichiamo scellerate". 
 

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