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Cronaca Piazza San Marco

Grandi navi in bacino San Marco, Costa aperta ad ogni alternativa

La società ha ribadito la sua disponibilità a cercare altre soluzioni per il transito delle sue crociere, l'importante è poter fare base a Venezia

Costa Crociere resta aperta ad ogni possibile soluzione alternativa per evitare il passaggio delle navi in bacino San Marco, a ribadirlo è stato il corporate trade marketing director della società, Andrea Tavella, interrogato durante la presentazione dell'iniziativa “San Marco Guardians”, di cui Costa è “sponsor”.

LE ALTERNATIVE – Per la società, riporta il Gazzettino, l'importante è poter fare base a Venezia, il passaggio in bacino è solo una possibilità in più. Il problema, però, è trovare una soluzione alternativa. Porto e da Vtp hanno messo da parte la proposta del superterminal di Dogaletto per le navi lunghe più di 300 metri, ora restano sul tavolo le proposte di Giorgio Orsoni e Paolo Costa. Il sindaco vorrebbe far entrare le navi agli Alberoni e farle fermare a Marghera, ma per l’autorità portuale sorgerebbe il problema di commistione tra traffico merci e passeggeri. Il presidente dell’autorità portuale, di contro, opterebbe per lo scavo del piccolo canale Sant’Angelo - Contorta per far arrivare le navi in Marittima senza passare in bacino. Ma questa ipotesi è fortemente criticata per l'effetto che potrebbe avere sull'ambiente lagunare.

APERTI A TUTTO – Per Costa Crociere ogni alternativa è possibile, ma sottolinea anche che oltre alle strutture serviranno anche collegamenti importanti per spostare le migliaia di passeggeri. Intanto Costa sta facendo il possibile per non “inimicarsi” la città, dai carburanti ecologici agli incontri con il comitato “No grandi navi”. Nessun blocco neppure alla possibilità di un “pedaggio” di uno a cinque euro per i passeggeri: se sono soldi che andranno ad aiutare la città, preservandola, dice Costa, se ne può discutere. In ogni caso per la compagnia cambiare abitudini non sarebbe un problema: il passaggio a San Marco è sicuramente un punto di forza, ammette Tavella, ma non è irrinunciabile: l'importante è Venezia.

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