rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Condizioni gravi, è stabile il giovane in terapia intensiva dopo l'urto in barca contro la bricola

Gli altri amici sono ricoverati al civile. Il tassista che li ha salvati, insieme ai colleghi, chiamato da una zia e ringraziato anche dal sindaco Brugnaro. La procura indaga sul natante sequestrato

Restano molto serie ma sono stabili le condizioni del più grave dei tre giovani che erano sul barchino finito contro una bricola, sabato sera, tra le 22 e le 23 al largo della Baia del re, a Cannaregio. Il 29enne, G.T., è stato trasferito in Neurochirurgia a Mestre e in terapia intensiva dopo l'intervento alla testa. Gli altri due amici, L.G di 28 anni e L.B. di 30, sono entrambi ricoverati al Civile, il primo in Chirurgia e l'altro in Neurologia. È stato un urto forte, nonostante il motore da 35 cavalli, due sono finiti in acqua, il più grave e un altro, e hanno rischiato la morte. Sono vivi grazie al fatto che la loro barca, andata fuori controllo dopo l'urto, ha continuato a girare con il motore acceso e il rumore ha attirato l'attenzione di due ragazzi che erano seduti in riva e vedendo passare un taxi hanno dato l'allarme.

A bordo del motoscafo privato in servizio quella sera c'era A.G. un sostituto tassista di 38 anni, papà di due bambini, che aveva appena accompagnato dei clienti. Si è fermato subito. Ha messo in salvo legando con una corda uno dei giovani che erano finiti in acqua, nell'impossibilità di sollevarlo da solo, poi ha dato l'allarme via radio ed è stato raggiunto dagli altri colleghi e dal 118. Sul posto si è fermata anche un'imbarcazione di passaggio del trasporto Brussa ad aiutare. Nel frattempo A.G. si è accorto che un altro galleggiava in acqua, e vedendo che era a pancia in giù e stava annegando, con l'aiuto dei rinforzi giunti poco dopo, lo ha messo fuori dall'acqua compiendo le manovre di salvataggio che conosceva, per aver prestato servizio con il Suem durante il Covid.

Lunedì il tassista è stato chiamato da una parente del giovane ricoverato a Mestre, e dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che lo ha ringraziato e gli ha detto di volerlo incontrare. A.G., ha detto di non sentirsi un eroe ma una persona che in un momento di pericolo aveva il dovere di fermarsi e prestare soccorso. «L'esperienza al Suem mi ha molto fermato e credo che un corso di primo soccorso per il salvataggio in acqua dovrebbero farlo tutti. Avendo la possibilità - ha confidato - mi piacerebbe lavorare come soccorritore nelle idroambulanze». La procura indaga sul barchino sequestrato, sembra sprovvisto di assicurazione e acquistato il giorno stesso dell'incidente. Da chiarire la presenza o meno delle luci e le condizioni chi guidava.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Condizioni gravi, è stabile il giovane in terapia intensiva dopo l'urto in barca contro la bricola

VeneziaToday è in caricamento