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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I No Grandi Navi vanno in trincea, i "Pro" sperano che resti tutto com'è

Il comitato Cruise Venice vede il traffico crocieristico come una priorità: "Porta lavoro e benessere. L'alternativa il canale Contorta-Sant'Angelo"

La soluzione migliore è che tutto resti com'è. O alla peggio che la prima opzione del canale Contorta-Sant'Angelo venga portata fino in fondo. Questa la posizione del comitato Cruise Venice, che si contrappone ai No Grandi Navi. Le imbarcazioni da crociera secondo loro devono continuare a solcare le acque del canale della Giudecca "perché è un traffico marginale e non pericoloso, dà lavoro a oltre seimila persone, porta benessere, ed è il solo traffico portuale che funziona a Venezia", dichiara il presidente del comitato Massimo Bernardo. Dichiarazioni diametralmente opposte a quelle dei No Grandi Navi, che per il prossimo weekend hanno organizzato una tre giorni di dibattiti e manifestazioni contro il "gigantismo" e le "grandi opere".

I NO GRANDI NAVI PREPARANO LA TRE GIORNI ANTI GRANDI OPERE

"Circa le alternative - continua Bernardo - Porto Marghera non lo è perché sarebbe la fine delle crociere in laguna. L’unica alternativa percorribile è il Canale Contorta Sant’Angelo con 650 entrate da Alberoni e 650 uscite dal Lido. Sabato è stata presentata in Comune l’ipotesi del terminal crociere alla diga di Punta Sabbioni: con tutto il dovuto rispetto, abbiamo l’impressione che si tratti di un libero esercizio progettuale lontano dalla nostra realtà".

Il problema sarebbe prima di tutto "logistico", poi anche numerico. "Il progetto trasferirebbe su un’area già sovraccarica, com’è via Fausta sul litorale, un traffico mostruoso - conclude il presidente del comitato - Le cifre parlano da sole. In alta stagione di sabato e di domenica sbarcano contemporaneamente fino a 10mila persone, pari ad almeno cento mezzi che nell’arco di un’ora dovrebbero percorrere la strada dei camping, già satura di per sé".

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