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Cronaca Dolo

La lunghissima attesa per un intervento all'idrocele: «Ormai è grande come una mela»

Mattia, 28enne di Maerne, ha fatto la prima visita a luglio 2018 e sta ancora aspettando. Intanto i dolori aumentano. L'Ulss risponde: «Il caso non presenta priorità né urgenze, l'intervento sarà eseguito prossimamente»

È noto che l'attesa per un'operazione non urgente in ospedale può essere molto lunga. In questo caso i tempi dilatati, però, stanno causando dei problemi non indifferenti a Mattia, 28enne di Maerne, operaio e padre di un figlio di 6 mesi. «La prima visita all'ospedale di Mirano l'ho fatta a luglio 2018 - racconta -. Mi è stato riscontrato un idrocele, mi hanno detto che andava operato (all'ospedale di Dolo) e che per l'intervento c'era da attendere dai 6 ai 12 mesi». Fin qui tutto nella norma, nel senso che si tratta di una patologia abbastanza comune e che, appunto, non costituisce un'urgenza.

Solo che, nella pratica, il testicolo si ingrossa e causa fastidi nelle attività quotidiane. Sia nel lavoro (tra le sue mansioni, Mattia solleva anche dei pesi) sia nel tempo libero: ad esempio, col passare del tempo ha rinunciato ad andare in bicicletta a causa dei dolori. Nei mesi successivi Mattia non viene richiamato. Torna in ospedale per una visita di controllo a febbraio 2019 e gli viene detto che deve avere pazienza perché ci sono altri casi che hanno priorità rispetto al suo. Sui tempi di attesa, però, non si hanno altre informazioni.

Siamo a gennaio 2020 e ancora non ci sono novità. «Il testicolo è sempre più grande e mi dà sempre più fastidio - racconta -. Adesso è grosso come una mela. Capisco benissimo che ci sono casi più gravi del mio e che giustamente hanno la priorità, ma non sapere nulla è snervante. Certe volte sto molto male e sono costretto a stare a casa dal lavoro. Ho chiesto a chiunque, ho anche inviato una segnalazione, ma niente. Cosa posso fare? Aspettano che arrivi al pronto soccorso zoppicando per operarmi?».

Non si tratta di un caso straordinario, e forse il problema è proprio questo. «Il signore è stato preso in carico dai servizi dell'Ulss 3 Serenissima - è la risposta dell'azienda sanitaria -. La patologia da cui è affetto prevede nel suo caso un semplice intervento di tipo ambulatoriale, per il quale il paziente è stato correttamente inserito all’interno di un percorso di cura. L’intervento verrà eseguito prossimamente secondo il consueto percorso e secondo le tempistiche previste per il caso specifico, che non presenta né una priorità di prestazione né tantomeno una urgenza».

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