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"Il Cvn pulisce le spiagge senza gara, ora ci si apra al mercato"

Proposta di legge di Moreno Teso (Forza Italia) in commissione Ambiente in Regione: "I soldi poi la 'cricca' li ha usati come ha voluto"

Due articoli per rivedere la gestione complessiva degli interventi regionali lungo il litorale veneto, in pratica per rivedere il protocollo d’intesa sottoscritto nel 1998 dalla Regione con il Magistrato alle Acque di Venezia in base al quale vengono affidati incarichi per la realizzazione di opere pubbliche, seppur per via indiretta, al Consorzio Venezia Nuova inquadrandolo quale concessionario unico.

E’ quanto prevede un progetto di legge presentato dal consigliere Moreno Teso (Forza Italia) e approvato giovedì con l’astensione del Partito Democratico dalla commissione Ambiente, presieduta da Nicola Finco (Lga Nord). Il progetto di legge prevede che la Regione del Veneto provveda direttamente alla gestione complessiva del litorale veneto esclusivamente con le procedure previste dal “Codice dei contratti pubblici”. Insomma, attraverso un classico bando e una gara per scegliare a chi affidare i lavori.

“E’ una legge – ha dichiarato Teso - che intende rivedere un metodo, che è il metodo Consorzio Venezia Nuova sulla distribuzione delle risorse. Come Regione abbiamo dato decine di milioni di euro al Consorzio per la sistemazione degli arenili, da Jesolo a Chioggia e la ‘cricca degli appalti’ li ha utilizzati come li ha utilizzati. E’ giunto il momento di dire basta e da oggi quei soldi li mettiamo a disposizione di tutte le imprese venete che vogliono partecipare ai bandi, che vogliono lavorare confrontandosi nel libero mercato. E’ una legge – ha ribadito Teso – che andava fatta subito dopo gli arresti di giugno e comunque la si faccia ora e si faccia piazza pulita di questo sistema”.

Per l’opposizione si tratta di una buona proposta. “Ci siamo riservati di portare ulteriori miglioramenti – ha detto il democratico Stefano Fracasso – per questo abbiamo ritenuto di astenerci in commissione, nel senso che vorremmo allargare il principio del rispetto del codice degli appalti anche ad altre materie di gestione del territorio, dove vanno fatte le gare per i lavori e non affidati ad un concessionario unico. In questo senso siamo pronti a portare a buon fine questa legge”.

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