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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il nuovo business dei "porter": farsi pagare per le indicazioni stradali

Rissa venerdì scorso tra un facchino regolare che ha sorpreso un "collega" straniero mentre chiedeva soldi per indicare l'albergo a Venezia

A Venezia, specie per chi ci arriva per la prima volta, è molto facile perdersi. Per questo alcuni facchini, per lo più di nazionalità bengalese, hanno deciso di cercare di arrotondare i soldi che già prendono per aiutare i turisti a superare i ponti con le valige monetizzando le informazioni di cui sono in possesso.

Come riporta il Gazzettino, oramai i "porter service" della città la conoscono a menadito. Per aiutare gli stranieri a raggiungere l'albergo di turno o l'imbarcadero più vicino, dunque, non sarebbe raro imbattersi in una lauta richiesta di denaro. Anche di venti euro per un semplice aiuto nell'orientamento. Inevitabile che tutto ciò venga visto male dai colleghi dei "porter" bengalesi e inevitabile di conseguenza che l'atmosfera si incendi in un amen.

Come è successo venerdì scorso: nella calle degli Stagneri, proprio dietro al "Disney Store" di campo San Bartolomio, un "porter" italiano si è intromesso tra dei turisti statunitensi e un facchino bengalese. Spiegando ai bengalesi che a Venezia le informazioni naturalmente non si pagano. Per questo motivo i visitatori hanno deciso di non pagare il loro primo aiutante, facendo scoppiare una rissa. Un complice senegale del porter ha quindi fatto lo sgambetto al malcapitato, facendolo cadere a terra. Subito sono accorsi sul posto anche alcuni gondolieri, finché la situazione non è tornata alla normalità.

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