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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

A Venezia troppi "furbetti" di Airbnb, la proposta: «Anche a loro imposta di soggiorno»

Il gruppo Generazione '90 invita il Comune a trovare un accordo con il portale di affitti online. "Sarebbero soldi per finanziare la manutenzione della città. A Firenze si fa già"

Originariamente era un sistema che permetteva ai privati di affittare una stanza o un letto extra a persone in cerca di alloggio per brevi periodi. Col tempo, però, l'affare è stato "fiutato" anche dai proprietari di vere e proprie strutture ricettive (b&b o case vacanza), che hanno cominciato a sfruttare Airbnb per dare in affitto i propri appartamenti. Il vantaggio, tra l'altro, è che in questo modo "schivano" alcune imposte, come quella di soggiorno dovuta al Comune.

Ecco perché Generazione '90, il "gruppo trasversale di ventenni e trentenni che si batte per tutelare la vivibilità di Venezia", si fa promotore della richiesta all'amministrazione veneziana di convocare il portale online per siglare un accordo sull'informazione e la riscossione dell'imposta di soggiorno. "L'idea è nuova per Venezia - spiega il gruppo in un comunicato - ma seguirebbe quanto già fatto dal portale nel gennaio 2016 con il Comune di Firenze, oltre ad altre città europee e americane (Parigi, San Francisco, Amsterdam)".

Si tratterebbe di far riscuotere la tassa direttamente dalla società che gestisce il sito, con l'obiettivo di eliminare l'evasione e l'elusione legate a questo tipo di locazioni, non sempre in regola come altre attività del settore ricettivo. Per dare completezza alla proposta, Generazione '90 invita a una maggiore collaborazione con Airbnb anche per quanto riguarda informazione e trasparenza nei confronti del turista, contribuente a tutti gli effetti: nello specifico si chiede al Comune di Venezia di rendicontare agli ospiti la spesa da entrate da imposta di soggiorno, anche al momento di consegna della ricevuta (cartacea o online). Questo documento, propone il gruppo, dovrebbe contenere anche alcune informazioni e regole sul rispetto di Venezia e dei suoi residenti.

Tale novità, tra l'altro, permetterebbe anche al Comune di migliorare il proprio osservatorio sui flussi turistici in città. "A Firenze - spiega il gruppo - le entrate da tassa di soggiorno nel 2015 erano mensilmente tra i 140 e 150mila euro, mentre nei primi mesi del 2016, successivamente alla firma del protocollo d'intesa con Airbnb, sono entrati tra i 300 e i 320mila euro mensili (fonte: bimag.it)". Le entrate andrebbero a finanziare, come previsto dalla legge, "interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali ed i servizi pubblici locali".

Generazione '90 ci tiene a sottolineare che la richiesta, che è una delle tante che saranno avanzate nei prossimi mesi, non si pone contro i turisti ma contro l'assenza di gestione dei flussi turistici. Il gruppo, sperando in un segnale di interesse fattivo da parte dell'amministrazione comunale, invita le associazioni e le realtà cittadine che volessero sostenere questa proposta a mettersi in contatto tramite la pagina www.facebook.com/generazione90.

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