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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

È "boom" di imprenditori stranieri in laguna: nel 2015 impennata nei servizi alla persona

I dati della fondazione Leone Moressa parlano di circa 85mila aziende "estere" in Italia. Un imprenditore ogni 10 è cinese. Il fenomeno potrebbe avere effetti positivi sull'economia

Nel 2015 quasi un imprenditore su 10 è nato all’estero. Negli anni della crisi, insomma, la presenza di imprenditori stranieri in Italia è aumentata, come confermato dai dati analizzati dalla fondazione Leone Moressa, relativi al Nordest. Si tratta di un fenomeno che se gestito opportunamente può avere effetti positivi sull’intero sistema economico, basti pensare all’occupazione creata dalle imprese straniere, all’indotto, alla nascita di nuovi servizi, alla possibilità di costruire “ponti” con i paesi d’origine e attrarre nuovi investimenti.

Sarebbero 85mila gli stranieri ad aver avviato la propria impresa nel Belpaese, pari all'8,5% del totale nazionale, mentre continuo è il calo degli italiani che decidono di mettersi in proprio. Stando ai dati, Venezia è la terza città del Veneto con il maggior numero di imprenditori esteri, in aumento del 25% rispetto al 2014. Una vera e propria impennata, che va di pari passi con l'exploit generale di tutto il Nordest, in cui sarebbero più di 9mila solo gli imprenditori provenienti della Cina (+39% negli ultimi 5 anni), seguiti a ruota dai romeni (in aumento dell'8,7%). Tra le prime dieci posizioni figurano anche due stati africani, Marocco e Nigeria (+118%), e il Bangladesh (+45%). Sei su dieci sono tuttavia europei.

Il 50% degli imprenditori stranieri si occupa di costruzioni e commercio i principali settori. Sebbene siano in forte sviluppo i servizi alle persone, come parrucchieri ed estetiste, in aumento del 42% rispetto al 2014. Un vero e proprio boom. Secondo i ricercatori della Fondazione "i dati testimoniano la crescente importanza dell’imprenditoria straniera nel sistema produttivo italiano e nel Nordest. Una realtà in crescita in tutte le regioni e in tutti i settori, che non solo può rappresentare un contributo fondamentale per l’uscita dalla crisi, ma che può diventare anche un veicolo utile a creare sinergie con gli imprenditori locali e ad attrarre nuovi investimenti”".

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