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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Anno giudiziario: processi più brevi, ma mancano risorse umane. Boom assistenza migranti

Da 1359 a 1201 giorni nel penale, da 1335 a 1163 nei casi civili. In tre anni Cittadella della Giustizia di piazzale Roma conclusa. Nelle carceri venete aumentano suicidi e autolesionismi

Problemi ma anche voglia di guardare al futuro con ottimismo, "perché l'immobilismo del passato ce lo siamo lasciati alle spalle". Sabato mattina a Palazzo Grimani è stata celebrata l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte d'appello di Venezia. Nella grande sala in cui si sono seduti tra gli altri il patriarca Francesco Moraglia, il presidente della Regione, Luca Zaia, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese, ha fatto gli onori di casa la presidente della Corte d'Appello Ines Maria Luisa Marini, che ha passato in rassegna pregi e difetti di 12 mesi alle prese con gli oramai noti problemi d'organico del settore Giustizia e con la ghigliottina sempre più presente costituita dalla prescrizione: "Il sistema Giustizia ha risorse limitate: serve un cambio di mentalità, sentendoci non più monadi ma una filiera - ha dichiarato dal palco - Nel 2017 il 45% dei processi in Appello è stato definito dalla prescrizione, distruggendo il lavoro e i costi per gestire i procedimenti. Rendere meno appetibile questo istituto è una delle priorità rispetto ai riti alternativi. Sono numeri che indicano una sconfitta per la Giustizia, perché determina un diffuso senso di impunità e si incentivano le pratiche dilatorie". 

Produttività 

Il panorama, però, non appare così buio: "Ci sono note positive - ha continuato Marini - Nell'arco di tre anni l'accorpamento degli uffici giudiziari a piazzale Roma consentirà un migliore accesso alla Giustizia per il cittadino, anche se ho chiesto alle istituzioni che si possano mantenere degli spazi di rappresentanza in centro storico per gli eventi pubblici. In più i numeri dicono che si sono ridotte le pendenze penali e si sono accorciati i tempi dei giudizi". I dati per il distretto parlano di procedimenti passati da una media di 1.335 giorni a una media di 1.163 nel settore civile e da 1.359 giorni a 1.201 per il settore penale. 

La stabilità dei giudizi 

"Alla grande produttività, tenendo presente le criticità che ci sono soprattutto nel Tribunale di Venezia, si è accompagnata l'elevata stabilità dei giudizi - ha continuato Marini, secondo cui in Veneto le pendenze finali si sono ridotte del 6,37% e le durate medie delle cause si sono ridotte dell'11%. "Il 67% delle sentenze civili è stata confermata in Appello in sede Civile - ha spieigato - percentuale che aumenta al 74% per il settore penale". La Corte di cassazione ha invece convermato il 76,5% delle sentenze civili e l'86,3% di quelle penali: "Un tasso di stabilità ben superiore alla media nazionale", ha sottolineato.

Boom di ricorsi del settore immigrazione

"La cancellazione dell'appello per quanto riguarda i ricorsi riguardanti le pratiche sull'immigrazione entrata in vigore nell'agosto scorso garantirà un taglio del 54% dei procedimenti di questo tipo per la Corte", ha continuato la presidente. I numeri da questo punto di vista parlano chiaro: dal 1 luglio 2016 al 31 ottobre 2017 hanno raggiunto Palazzo Grimani 1.088 procedimenti in materia di immigrazione, quando nell'anno giudiziario precedente ce n'erano stati solo 80: "Un impatto devastante", aveva commentato Marini alla vigilia della cerimonia, alle prese anche con i ricorsi "Pindo", passati da 228 a 427. "Per quanto concerne la Corte sono giunti nel 2017 alcuni tronconi del processo Mose e sono pendenti anche procedimenti riguardanti i reati di terrorismo di matrice islamica - ha sottolineato la presidente - Sono molto presenti i reati di furto in abitazione o della sfera sessuale. Abbiamo raggiunto risultati positivi nonostante l'insufficiente presenza di magistrati e di personale ammninistrativo. Si tratta di mancanze di un livello tale che colpiscono la capacità di agire degli uffici, che sono stati costretti a calibrare le attività sulle capacità ricettive delle cancellerie". 

I problemi di personale 

Lo scorso anno giudiziario la scopertura media del personale di magistratura, aggravata dall'intenso turn over, in Corte è stata del 10,9% e nei Tribunali del distretto del 10%. A pesare è soprattutto la scopertura del personale amministrativo, che all'11 novembre 2017 in Corte era del 28,1%, a fronte di una media nazionale del 14%. "E' necessario - ha continuato Marini - coprire tutti i posti vacanti in tutte le figure professionali. I processi non possono arrivare su un tavolo del giudice senza il personale amministrativo che li veicola, così come in tutte le altre fasi del giudizio. Oggi è però terminato il periodo della supplenza, noi magistrati abbiamo fatto la nostra parte. Non accettiamo più - ha concluso - che la colpa della lentezza della giustizia ricada su di noi, ora tocca alle istituzioni centrali fornire le risorse umane necessarie. In mancanza di forza lavoro il prossimo anno ci troveremo qui a ripetere le stesse cose ma in un quadro ulteriormente peggiorato".

Class action e banche venete

"Nel settore civile sono molto incrementate le controversie in materia di protezione internazionale, invece le note vicende della banche venete ha causato un importante aumento delle cause presentate alla sezione specializzata sulle controversie d'impresa. Va poi segnalata la sopravvenienza al Tribunale di Venezia di due class action contro la casa automobilistica Volkswagen", ha concluso la presidente. 

L'intervento del procuratore generale della Corte d'Appello

Il neo procuratore generale, Antonio Mura, ha passato in rassegna le principali tendenze criminali del territorio e la situazione in cui versano le carceri. In primis, però, ha "dato atto al Ministero di aver dato segno di inversione di tendenza sulle assunzioni dei magistrati. La paralisi l'abbiamo lasciata alle spalle", ha affermato. "Le recenti assunzioni per le procure del Veneto hanno però solo compensato i pensionamenti - ha continuato - Per quanto attiene all'ufficio che rappresento non sarà risparmiato l'impegno per migliorare le condizioni di lavoro di coloro che prestano giudizio. Una ragione di fiducia deriva dalla constatazione dell'impegno di Regione e Comune per migliorare il funzionamento delle struture giudiziarie. Nella prospettiva di adeguamento delle risorse dovrebbe darsi corso - ha sottolineato - ad altri interventi dell'amministrazione centrale, come definire la situazione in cui versano i tirocinanti della giustizia. Si tratta di lavoratori che, in condizione seriamente precaria, hanno seguito (in alcuni casi per ben sette anni) un percorso formativo articolato, culminato in una lunga fase di 'perfezionamento'. Ma è noto a tutti che in realtà, nel contempo, essi hanno offerto pure un supporto alle attività delle cancellerie e segreterie, in molti casi definibile come essenziale".

Il problema prescrizione 

Nel mirino la ghigliottina che uccide metà dei processi in Appello: "L'elevato tasso di chiusure per prescrizione è inaccettabile a Venezia - ha sottolineato Mura - Il mutamento di rotta è possibile solo con una comunione d'intenti di tutte le fasi della Giustizia. Servono rilevazioni statistiche, serve porre attenzione sulla celerità dei passaggi dei fascicoli e serve, inoltre, inquadrare in una prospettiva di sistema l'apporto di ciascun ufficio. E' apprezzabile la reintroduzione del concordato anche con rinuncia ai motivi d'appello, paragonabile ai riti alternativi in primo grado. In più le comprensibili reazioni dell'opinione pubblica di fronte alle scarcerazioni per la cessazione delle esigenze cautelari deve essere compensata dalla rapidità del giudizio".

La situazione delle carceri 

"Sulla situazione carceraria non risultano segnalate problematiche particolari - ha specificato il procuratore - Un'eccezione si è presentata a Verona dove è stata segnalata la detenzione di alcuni detenuti di telefoni cellulari. Per quanto riguarda le presenze - ha spiegato - sono 222 di più rispetto all'anno precedente. In questo modo si superano i limiti previsti dalle norme, ma siamo comunque sotto la capienza ritenuta 'tollerabile' di poco più di tremila posti". I fenomeni su cui porre attenzione non mancano: "Sono purtroppo in crescita gli episodi di autolesionismo dei carcerati - ha continuano Mura - Il problema del sovraffollamento è in via di risoluzione grazie alle istituzioni centrali e i dati del Ministero certificano il lieve aumento delle misure di detenzione alternative. Va condiviso il trasferimento dei detenuti nei paesi d'origine, consentendo anche maggiori possibilità di reiserimento e in certa misura consente di prevenire fenomeni di radicalizzazione".

I reati spia

"Nel corso del 2017 si è registrato un indice di smaltimento mediamente superiore a 1 con conseguente smaltimento dell'arretrato". L'ha dichiarato il procuratore generale della Repubblica, Antonio Mura, in occasione della cerimonia di sabato mattina d'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte d'appello. "Dalle relazioni dei procuratori emerge la costante attenzione sui 'reati spia' che per loro natura possono indicare l'infiltrazione della criminalità organizzata su un territorio - ha spiegato - E' mia intenzione promuovere un protocollo operativo con gli uffici requirenti su questo tipo di reati. Va sottolineato - ha continuato - nei mesi scorsi un intervento per bloccare una dinamica incipiente di attività terroristica. Per quanto riguarda le violazioni di carattere ambientale è stato avviato un monitoraggio funzionale alla costituzione di una banca dati ad hoc". Crescono i reati stradali e quelli che riguardano la sfera sessuale: "Sui primi è cresciuto il numero delle lesioni colpose per le quali pendono procedimenti - ha affermato Mura - Risulta costante invece il numero di reati contro la pubblica amministrazione, e su questo punto è stata resa operativa un'intesa con la procura generale della Corte dei conti per lo scambio di informazioni, salvaguardando il valore del riserbo delle indagini". Sull'incremento di reati di stalking, il procuratore generale ha chiesto l'apporto della società civile: "Se è illusorio pensare che la sola azione repressiva possa bastare - ha dichiarato - è chiaro che è necessario un cambiamento di mentalità con l'aiuto di scuole e famiglie. Serve evitare che ci sia un'atomizzazione delle denunce, favorendo la visione d'insieme delle segnalazioni delle vittime, affinché si possa giungere all'individuazione di reati persecutori".

Investimenti nella giustizia

Alla cerimonia è intervenuto anche il sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, che ha concentrato l'attenzione sui futuri investimenti del Discastero: "Il processo civile telematico è entrato in vigore di recente - ha spiegato - Un grazie agli operatori che hanno collaborato. Stiamo partendo ora anche col processo penale telematico. Gli investimenti per l'informatizzazione saranno di 1,7 miliardi di euro a livello nazionale per i prossimi 15 anni". Il tema delle personale amministrativo è stato definito "centrale". "Le carenze ci sono - ha sottolineato - In questo distretto sono arrivati 73 assistenti giudiziari e abbiamo bandito un concorso per assistenti giudiziari per 800 posti con 300mila domande. Si sono presentate 74mila persone e, grazie a interventi normativi, arriveremo ad assumere 2.400 persone. L'intenzione è di scorrere questa graduatoria a esaurimento. Questo sarà un anno - ha concluso - in cui bandiremo 2 concorsi in magistratura invece che 1, questo è un segnale per coprire i posti vuoti d'organico della magistratura".

Il presidente dell'Ordine degli avvocati

A tirare le fila della giornata il presidente dell'Ordine degli avvocati di Venezia, Paolo Maria Chersevani: "Se vogliamo una giustizia il più possibile degna di questo nome - ha chiosato - dobbiamo non solo pretendere che vengano fornite le risorse per dare ai cittadini una giustizia veloce, ma altresì che si intervenga con decisione in quei processi legislativi farraginosi e confusionari che rendono non solo difficile, ma quasi impossibile, svolgere adeguatamente i compiti che ci vengono affidati. Servono leggi chiare, snelle, al passo con i tempi - ha continuato - in grado di anticiparli e non di subirli e non provvedimenti inseriti nei più vari agglomerati legislativi. Non è possibile continuare ad andare a ricercare nelle leggi finanziare o in qualsiasi altro tipo di provvedimento legislativo, norme che riguardano il procedimento civile, od altre norme di interesse prettamente giudiziario o giurisdizionale".

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