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Cronaca Marghera

Rifiuti ingombranti, 4mila tonnellate nel 2015: ora saranno smaltiti in un nuovo impianto

Taglio del nastro lunedì mattina a Porto Marghera, alla presenza del sindaco di Venezia. Grazie al nuovo impianto si concluderà il circolo virtuoso del riciclo dei rifiuti

L'ecodistretto del riciclo di Fusina di Malcontenta cresce. È stato inaugurato lunedì mattina il nuovo impianto per il recupero dei rifiuti ingombranti che in un anno riuscirà a smaltire 28.800 tonnellate di oggetti voluminosi di cui i cittadini vogliono disfarsi: divani, materassi, tavoli, letti, scaffali. Il nuovo impianto, che sorge nell'area industriale di Porto Marghera, in via della Geologia, consentirà di recuperare più materiali possibili da questi rifiuti, producendo uno scarto che potrà a sua volta essere trasformato in CSS (Combustibile solido secondario) nell'impianto di Ecoprogetto di Fusina, per la trasformazione in energia nella centrale termoelettrica Andrea Palladio.

Un impianto indispensabile per smaltire i rifiuti importanti, la cui richiesta è in crescita nel Veneziano. Basti pensare che nel 2015 Veritas si è impegnata nella raccolta di 1306 tonnellate di rifiuti ingombranti tra Venezia, Murano e Burano, e di 2734 tra Mestre e la terraferma. A questo dato vanno aggiunte le 366 tonnellate raccolte tra Lido e Pellestrina. Non solo. Anche gli accessi agli ecocentri sono stati numerosi: oltre 60mila in quello di via Porto di Cavergnago a Mestre (61.785 per la precisione), ai quali si aggiungono quelli a Venezia e Burano (737 in tutto) e gli oltre 9mila (9593) a Lido e Pellestrina.

All'inaugurazione della struttura, sorta in quattro mesi, hanno partecipato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il presidente di Eco-ricicli, Alberto Ferro e il presidente di Veritas, Vladimiro Agostini. Grazie al nuovo impianto si chiude il circolo virtuoso della raccolta dei rifiuti. Il progetto è un ulteriore potenziamento degli impianti esistenti, concepito per concentrare nell'area i cicli industriali di recupero completo dei rifiuti. L'obiettivo è riconvertire i materiali differenziati in materia prima, pronta per essere utilizzata nei cicli produttivi ed essere trasformata in nuovi prodotti con risparmi economici, energetici e benefici per l'ambiente.

"Saper recuperare - ha spiegato il sindaco di Venezia - vuol dire mettere in pratica l'economia circolare: non si butta nulla e dal riciclo si produce ricchezza e lo si fa per componenti, in questo caso il rifiuto ingombrante, poi il vetro, la carta, la plastica. In questo modo si recupera materia che viene ricollocata sul mercato. Quello che oggi è un costo e un problema domani diventa un vantaggio".

Nel ringraziare i lavoratori e i rappresentanti dell'azienda, il primo cittadino ha inoltre aggiunto: "Il Comune ha assegnato tutta quest'area a Veritas, patrimonializzandola. Abbiamo dato vita a un cuore pulsante fondato sulla green economy che si sta facendo carico dello smaltimento dei rifiuti di tutta la città metropolitana. Non è un caso - ha aggiunto - se in Italia siamo i primi nel riciclo: dietro a questo risultato c'è un progetto che continueremo a migliorare. Noi abbiamo il compito di creare valore e di assecondare le buone idee dei bravi manager che ci sono nella nostra città. Gli amministratori che verranno potranno poi decidere di quotare l'azienda in borsa".

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