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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Jesolo / Via Vettor Pisani

Ancora un incendio in un campeggio: 20 casette distrutte in pineta a Jesolo

Nella notte tra domenica e lunedì le fiamme hanno distrutto una ventina di bungalow e bombole Gpl della struttura Bosco Pineta di via Vettor Pisani. Sopralluogo del sindaco Zoggia

Ancora un incendio che divampa in un campeggio, come quello di pochi giorni fa a Caorle (DETTAGLI). Ma un caso simile si è registrato anche a Cavallino-Treporti sopo poche ore prima. Nella notte tra domenica e lunedì i vigili del fuoco sono stati impegnati a lungo nel camping Bosco Pineta di via Vettor Pisani a Jesolo. Le fiamme sono divampate verso le 3 e hanno coinvolto una ventina di bungalow (secondo la polizia per la precisione sedici) e numerose bombole di Gpl, messe in sicurezza. Secondo i pompieri sarebbero una decina le strutture danneggiate, che si aggiungono a quelle distrutte.  Sempre secondo i pompieri, intervenuti sul posto, la struttura si sarebbe contraddistinta per problemi all'apparato antincendio: "Le cause possono essere state tante - ha dichiarato Francesco Pilo, funzionario dei vigili del fuoco -  di sicuro la situazione degli impianti elettrici e del gas non è delle migliori". Renato Martignago, titolare della struttura controbatte: "Tutto regolare in questo campeggio - dichiara - quella casa era nuova. Il frigo era nuovo. Tre sistemi di sicurezza. E' una delle migliore, delle più costose. Il sistema antincendio è in regola, c'erano estintori dappertutto. Li hanno usati subito anche i clienti. Il perito è intervenuto solo 15 giorni fa per controllare il sistema antincendio".

L'incendio nel campeggio di Jesolo

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Jesolo, Mestre e San Donà, con 30 operatori e 8 mezzi antincendio, tra cui 4 autobotti. Fortunatamente i pompieri sono riusciti a circoscrivere l'incendio, evitando così che divampasse ulteriormente e colpisse l'intera struttura, che ha subito pesanti danni. Nella notte il rogo è stato domato e in prima mattinata erano ancora in corso le operazioni di smassamento del materiale, oltre che gli accertamenti da parte del NIAT (Nuclei investigativi antincendi territoriali) dei vigili del fuoco per capire la causa della scintilla fatale.

Allo stato l'ipotesi più accreditata è che possa essersi trattato di un incendio di tipo "colposo": una presa elettrica sarebbe rimasta "sotto pressione" per ore. Causando il cortocircuito fatale. Con ogni probabilità si sarebbe trattato di un fornelletto. La casetta da cui è divampato il rogo, infatti, al momento del disastro era disabitata. Era stata occupata fino a poche ore prima da una coppia residente a Marghera, poi tornata a casa. Gli ospiti della struttura, però, avrebbero parlato anche di uno sconosciuto, alto e magro, visto aggirarsi per le casette prima dell'incendio. Tutti gli elementi sono ancora al vaglio delle forze dell'ordine.

Paura, inevitabile sia così, nel campeggio. La vicenda riporta immediatamente alla mente ciò che è accaduto a Caorle solo pochi giorni fa. Nel Divampa un incendio in un campeggio: i pompieri domano le fiamme Incendio oggi a Caorle, in campeggio viale Altanea 4 luglio 2016
"Centro Vacanze Pra' delle Torri" di viale Altanea infatti, divampò un incendio di grosse dimensioni. In quel caso le fiamme si propagarono verso le 6 della mattina e colpirono 43 bungalow. Furono duemila le persone sfollate. Fortunatamente però, il pronto intervento dei vigili del fuoco aveva scongiurato una situazione ben peggiore, la vicenda infatti si risolse senza alcun ferito.

Anche in questo caso nessuna persona avrebbe avuto bisogno di cure sanitarie. Domenica nella struttura erano presenti circa 500 persone, ma è probabile che molte di queste in serata si siano rimesse in macchina per tornare a casa. Quindi il numero degli ospiti in campeggio lunedì mattina sarebbe stato di molto inferiore. Fatto sta che i sopralluoghi sono stati lunghi e accurati. Sul posto il comandante dei vigili del fuoco, Loris Munaro, il sindaco Valerio Zoggia, il comandante della polizia locale, Claudio Vanin, il dirigente del commissariato, Giuseppe Cerni.

A differenza del precedente grosso incendio di Caorle, stavolta il vento era più debole, dunque è stato possibile per i pompieri aver ragione delle fiamme con maggiore facilità: per questo l'ampiezza del rogo appare più limitata. Anche se la struttura delle casette (legno, plastica e poliuretano) non ha aiutato le operazioni. Si tratta di case mobili "stanziali", utilizzate più o meno come seconda casa al mare dai proprietari. Proprio per questo la maggioranza erano arredate in modo accurato. Mobili in legno, tavoli di plastica e molti oggetti che hanno preso fuoco facilmente. Non si è salvato nulla. Comprese le bombole di Gpl, che hanno destato non poca preoccupazione durante l'intervento dei pompieri. L'area interessata dal rogo è stata posta sotto sequestro. Sul posto anche l'Arpav, per effettuare rilievi sulla qualità dell'aria. Non ci sarebbero preoccupazioni da questo punto di vista.

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