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Cronaca

Incendio al Civile, "nessun incidente elettrico, sodio per propagare le fiamme"

È la tesi del perito nominato dal gip per far luce sulle cause del rogo del maggio del 2015 all'ospedale di Venezia. Il legale chiede di scagionare l'unico indagato

“Le fiamme sono state innescate volutamente”. Come riportano i quotidiani locali, è la convinzione di Roberto Socal, ingegnere nominato dal gip per far chiarezza sulle fiamme divampate nel maggio del 2015 all’interno dell’ospedale Civile di Venezia. Si tratterebbe quindi di un incendio doloso, appiccato in uno sgabuzzino dell’edificio “Mendicanti”.

"Nessun incidente, trovate tracce di sodio"

Per il perito è palese il dolo, dal momento che l’incendio non potrebbe essere ricondotto a problemi di impiantistica elettrica, così come concluso dal consulente della Procura. I risultati dell’indagine sono stati presentati da Socal venerdì mattina al palazzo di Giustizia: la presenza di sodio sul luogo del misfatto indicherebbe la chiara intenzione di innescare le fiamme e farle espandere anche al piano inferiore. Per generare il rogo, l’incendiario avrebbe usato, come accelerante, soda caustica abbinata a alcool o acqua ossigenata.

Per il momento un solo indagato

Ed è proprio su questa base che il legale dell’unico indagato avrebbe richiesto di scagionare il proprio assistito, che si sarebbe occupato, con la sua ditta, della realizzazione degli impianti elettrici per quel padiglione. La sentenza sul caso è prevista per il prossimo 6 ottobre.

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