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Incendio a Scorzè, il proprietario: "Con questa attività io vivo, sparito anche il cane"

"Se lo hanno preso chiedo che me lo riportino": è l'appello di Michele, il proprietario dell'azienda di visoni andata a fuoco mercoledì. L'animale, un cucciolo di nome Cesare, è sparito dopo il rogo

Gli investigatori del nucleo dei vigili del fuoco del Veneto, da Verona, sono ancora al lavoro, giovedì pomeriggio, per esaminare ogni particolare di quello che resta del capannone distrutto da un incendio, mercoledì sera, a Scorzè. Uno stabile in aperta campagna che ospita un allevamento di visoni. Sul posto c'è anche il proprietario dell'attività. Chiediamo di raccontare l'accaduto e ci apre le porte. Dice di essere praticamente sicuro che il fatto abbia origine dolosa, circostanza che verrà confermata anche da vigili del fuoco e carabinieri, giunti poi sul posto, che parlano di "cosa molto probabile".

Protesta

Del ricovero attrezzi, ci fa vedere, non resta praticamente niente. Distrutti macchinari, muletto, il materiale posto all'interno. "Io lavoro nel rispetto delle regole e degli animali - dice Michele - che sono si sono salvati. E questi sono i risultati. Chi protesta perché allevo animali, e lo fa in questo modo, a mio avviso fa terrorismo - dice . E sono quasi certo che siano stati gli animalisti, perché non è la prima volta. Successe in modo anologo, non più tardi di un anno fa. Questo è un lavoro, come altri e io di questo vivo. Se ci sono persone che non approvano dovrebbero confrontarsi in un'altra maniera ed esprimere le loro idee diversamente. Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con queste persone, spero di averne occasione".

Il cane

Poi fa un appello per ritrovare uno dei due cani che mancano da quando è accaduto il fatto. "È il cane più piccolo, il cucciolo, Cesare. Se lo hanno preso, chiedo di riportarmelo, ce lo avevo da poco, ero affezionato".

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