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Cronaca Porto Marghera

La puntata di Fanpage su Porto Marghera: "Coinvolto un noto imprenditore del Nordest"

Il nuovo segmento sarà pubblicato martedì: "La 'dama di mezzo' è una professoressa di Criminologia a Padova. Ci sarà la consegna di 2,8 milioni di euro chiusi in un trolley"

E' in arrivo la quarta puntata dell'inchiesta di Fanpage sui tentativi di infiltrazione in vari settori economici della criminalità organizzata. La temperatura, a dispetto del "burian", da martedì si scalda a Porto Marghera, scenario di questo segmento del reportage. Nell'anticipazione della puntata, una sedicente intermediaria di una cordata di imprenditori contatta l'"agente provocatore", un ex boss della Camorra che ha fatto sapere di essere tornato nel giro, per un progetto di un terminal di stoccaggio in gronda lagunare. Nel momento in cui l'uomo le dice che si stava parlando di soldi provenienti dalla criminalità organizzata, lei non si scompone: "E dove sta il problema?", afferma. Secondo l'annuncio di lunedì sera di Fanpage, questa misteriosa signora, soprannominata "Dama di mezzo", sarebbe "una cinica intermediaria che riferisce di essere una docente di Criminologia a Padova". 

L'inchiesta di Fanpage fa rotta su Marghera: "Soldi della camorra? Dov'è il problema?" 

"Dalla valigetta al trolley"

"In questo video - si anticipa - si passa dalla valigetta al trolley, soluzione più confacente alla somma di 2,8 milioni di euro. L'inchiesta arriva in Veneto. I 2,8 milioni di euro sono il quantitativo di denaro chiesto da una donna, che funge da intermediaria per una cordata di imprenditori, tra cui anche un noto impresario locale. L'affare proposto riguarda un grosso progetto industriale a Marghera". 

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"Tenta di accreditarsi col ministro"

Martedì molti punti interrogativi troveranno risposta: "Perrella, l'agente provocatore, incontra prima la segretaria dell'intermediaria, poi la stessa 'dama di mezzo', che riferisce di essere moglie di un colonnello dell'Esercito e di essere una docente di Criminologia a Padova - si spiega - Riferisce di essere ben inserita nei luoghi che contano del potere e, per potersi accreditare, ci conduce a un incontro con politici e imprenditori. La donna prova a perorare l'affare presso il Ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e i vertici locali di Confindustria". Tutti erano presenti al padiglione Antares del parco scientifico tecnologico Vega in occasione della firma di un protocollo sulle bonifiche a Porto Marghera: "Dopo l'evento politico, ci si accorda per lo scambio di denaro - si conclude - La consegna avverrà poi alla presenza della donna e del noto imprenditore del Nordest".

L'inchiesta di Fanpage fa rotta su Marghera: "Soldi della camorra? Dov'è il problema" 

Municipalità di Marghera

"Aspettiamo con interesse il seguito annunciato dell'inchiesta di Fanpage - scrive il presidente della Municicipalità di Marghera, Gianfranco Bettin - che ha dimostrato che Porto Marghera resta anche al centro di interessi loschi, criminali". Indigna e sgomenta, spiega sempre Bettin, "la facilità d'inserimento in loco di elementi connessi alla criminalità organizzata, intenzionata a pulire il denaro di provenienza illecita".

'Tronchetto'

La semplificazione, in queste condizioni, diventa necessità, spiega Bettin: "Il controllo in tema di bonifiche e autorizzazioni agli investimenti, fatte salve le verifiche sulle compatibilità ambientali e urbanistiche, non può che riguardare anche l’origine dei capitali e la composizione effettiva delle cordate di investitori, che devono risultare assolutamente trasparenti e verificabili. La nuova Porto Marghera non deve diventare una specie di grande Tronchetto - prosegue il presidente della Municipalità - dove capitali sporchi riciclati, e investiti senza tregua per decenni, hanno consentito a un gruppo criminale di insediarsi stabilmente al comando di una fetta decisiva dell’economia turistica, eliminando gli imprenditori onesti e inquinando economia e ambiente".

'Rifiuti obbiettivo di interessi illeciti'

"Come era emerso nei lavori della Commissione di inchiesta parlamentare - ricorda il segretario Comunale del Pd di Venezia​, Giorgio Dodi - non è una novità che in Italia lo smaltimento dei rifiuti, industriali e non, sia al centro dell’interesse di attività illecite e criminali. Grazie a diversi provvedimenti dell’attuale governo, come per esempio l’inserimento di Porto Marghera nelle aree di crisi industriale complessa, l’area sembra essere pronta ad attrarre investimenti. Il rilancio di Porto Marghera deve avvenire nel segno della legalità, della trasparenza, del risanamento ambientale e della salute dei cittadini", conclude Dodi.


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