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Cronaca Annone Veneto

Gorgo, giallo sulla dinamica: uno specchietto sul luogo dello schianto

La Polo potrebbe essersi spostata a sinistra mentre la Bmw tentava di superarla a 140 all'ora. Nell'incidente hanno trovato la morte due giovani ragazze

Un pezzo dello specchietto retrovisore sinistro trovato a terra sul luogo dello schianto. Poi al 118 arriva una telefonata, il cui numero di partenza viene registrato, che avverte i soccorritori dell'incidente. E la telefonata è di uno dei passeggeri della Volkswagen Polo, che permetterà ai carabinieri di Conegliano di identificarli. Ma perché dopo essersi fermati (tanto che i residenti sentono le persone che erano a bordo dell'auto urlare i nomi degli amici intrappolati nelle lamiere contorte della Bmw 420) i quattro scappano via?

È questo l'interrogativo che sta dietro al tragico incidente verificatosi nella notte di sabato al Gorgo al Monticano, lungo via Sant'Antonino, la strada che collega Motta di Livenza con il piccolo comune trevigiano. Nella Bmw viaggiavano Eralda Spahillari, diciannovenne di origini albanesi, e Barbara Brotto, diciassettenne di Rustignè di Oderzo, morte sul colpo.

Una nuova ipotesi, come scrive TrevisoToday, è emersa in queste ore: la Polo, che sarebbe stata superata a 140 chilometri all'ora dalla Bmw guidata da Mikele Tatani, 19enne di Pravisdomini (Pordenone) ora ricoverato in coma all'ospedale di Treviso, potrebbe aver avuto un ruolo non secondario nella dinamica del sinistro.

La Bmw (al cui interno si trovava, oltre a Tatani e alle due vittime, anche Daniel Castelli, 18 anni di Motta di Livenza, le cui condizioni sarebbero in miglioramento) avrebbe tentato di superare la Polo bianca. Lo avrebbe fatto a una velocità di almeno 90 chilometri oltre il limite, che in quella strada è fissato a 50. Secondo le prime ricostruzioni avrebbe urtato lievemente la Polo e il conducente avrebbe perso il controllo, finendo contro un albero.

Ma c'è una altra ipotesi, che per ora non è stata confermata né smentita dagli inquirenti: nel momento in cui è stata affiancata dalla vettura di Tatani, la Polo potrebbe aver scartato sulla sinistra, come per cercare di evitare il sorpasso. A quel punto Tatani avrebbe istintivamente sterzato a sua volta verso sinistra. A quella velocità, la distanza fra il punto ipotetico di contatto e l'albero contro cui ha finito la propria corsa (circa una ventina di metri) era troppo breve per riuscire a frenare.

I segni sulla carrozzeria della macchina superata sarebbero compatibili con uno strisciamento; in più, se la Bmw avesse effettivamente centrato, se pur in maniera lieve, la Polo che era in corsa, l'auto dove si trovavano i quattro sarebbe schizzata a destra, finendo con ogni probabilità fuori strada. Se la manovra del conducente, G.Q. 18enne di Annone Veneto, sia stata o meno consapevole (e ammesso che questa sia la ricostruzione corretta) lo potrà però dire solo la perizia cinematica disposta dalla procura, che inizierà nei prossimi giorni.

Mikele Tatani e G.Q. sono stati intanto iscritti oggi nel registro degli indagati. Il reato ipotizzato è duplice omicidio stradale. Il 18enne di Annone potrebbe però finire sotto la lente d'ingrandimento del sostituto procuratore Gabriella Cama anche per il reato di omissione di soccorso.

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