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Cronaca

Mascareta tamponata e regatanti ferite, si invocano gps e pene esemplari

Contro velocità e distrazione maggioranza e opposizione: «Deterrenti per evitare incidenti dove pagano le barche che più rispettano ambiente e tradizioni». Debora e Silvia ferite e sotto choc. Remiere: «A chi viola le regole licenze sospese»

Botte, lividi, ed ematomi. Le regatanti coinvolte nell'incidente di martedì nel canale dei Marani tra Murano e le Vignole, sono ferite e sotto choc. Debora Scarpa e la compagna di remi Silvia Bon, che fanno coppia negli allenamenti in vista della stagione remiera, sono state sbalzate in avanti dall'urto contro un motoscafo e sono finite nel canale gelido quando la mascareta rosa fluorescente di Silvia ha imbarcato acqua spezzandosi in due. Il giorno dopo tutti invocano misure severe contro il moto ondoso e la velocità delle barche a motore lungo i canali.

Debora, che remava davanti, ha preso un colpo al viso e ha perso sangue. Mercoledì aveva il volto violaceo. Silvia, ferita alle mani per essersi protetta dalla caduta in avanti, è ancora sotto choc. «Bisogna puntare sul Gps obbligatorio - commenta il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini ("Tutta la Città Insieme!") - e sull’educazione alla navigazione responsabile. Si invocano controlli e sanzioni ma sono richieste che cadono nel vuoto, sia per la carenza di personale che per la divisione delle competenze sulle acque lagunari». Un sistema complesso che sembra agevolare chi, tra la burocrazia e i ricorsi, riesce ad evitare le sanzioni. «L'incidente di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie - afferma la consigliera e segretaria del Partito Democratico, Monica Sambo - L’idea che il rispetto che ci dobbiamo in quanto appartenenti alla stessa comunità venga ogni giorno meno, necessita non solo un inasprimento della vigilanza ma soprattutto di interventi a salvaguardia di chi, innamorato della laguna e del nostro sport, esce per una vogata». 

Il consigliere con delega alle Tradizioni, Giovanni Giusto condivide e invita alla concretezza. «Il gps, il depotenziamento dei motori, la repressione, ben venga qualsiasi deterrente - afferma - Dobbiamo entrare in azione, passare al controllo deciso e all'immediatezza degli interventi, o a pagare le conseguenze provocate da chi si sente al di sopra delle regole saranno le imbarcazioni che più rispettano l'ambiente». È in corso un'indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura per quanto accaduto. C'è chi ritiene che alla guida del motoscafo Ncc ci fosse un giovane sostituto con scarsa esperienza. Ma tra le remiere sono in tanti a invocare, non solo sul canale dell'incidente che ha il limite di 20 all'ora, ma soprattutto su quelli interni dove il massimo è di 5-7 chilometri orari, pene quali la sospensione e il ritiro delle licenze.

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