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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Incidenti stradali Mira

Via dissestata, rischiano la morte ma il Comune non paga: processo

Una coppia di Mira è stata protagonista di un grave incidente mentre percorreva via Calatafimi verso Rovigo e ora chiede i danni all'amministrazione comunale: "Strada in precarie condizioni, danni per 10mila euro"

Un grande spavento, ma poteva andare peggio quel lontano gennaio 2014 quando una coppia di Mira è stata vittima di un grave incidente stradale sull'arteria verso Rovigo. I due sono finiti dentro una delle voragini della via “colabrodo”: sono vivi per miracolo ma l'auto è andata distrutta e il risarcimento è ancora pari a zero. E dopo vani tentativi di raggiungere un accordo bonario, attraverso Studio 3A, la squadra di specialisti nel risarcimento a cui si è rivolta per far valere i propri diritti, hanno citato in causa il Comune di Rovigo proprietario della strada “incriminata”, che sin qui ha respinto ogni addebito sull'accaduto.

Il fatto è avvenuto il 5 gennaio 2014: secondo quanto denunciato, Angela Deppieri, con a bordo il compagno Alessandro Mancin (i due risiedono a Mira), alla guida della sua Fiat 500 sta percorrendo via Calatafimi, che collega San Martino di Venezze a Rovigo. Improvvisamente, l'auto incappa in uno dei profondi avvallamenti del manto stradale della dissestata arteria, peraltro non segnalati, e la conducente non riesce più a controllarla finendo contro il guardrail. I due occupanti si salvano per miracolo: potevano anche morire annegati, la strada costeggia un canale. L'auto però riporta danni ingenti: 8.601 euro, come da preventivo della carrozzeria, a cui vanno aggiunti altri costi tra cui quelli del fermo tecnico del veicolo, per un ammontare complessivo stimato in 10.123 euro.

Secondo la coppia, il nesso di causalità tra le precarie condizioni di via Calatafimi e la fuoriuscita è lampante e lo stesso fatto che, poco tempo dopo l'incidente, l'amministrazione comunale rodigina chiuda quel tratto alla circolazione per eseguire lavori di ripristino del manto stradale ne è una prova schiacciante, così come la testimonianza resa dall'automobilista che seguiva la coppia e che ha assistito a tutta la scena. Ma il Comune di Rovigo, proprietario della strada, rigetta tutte le richieste di risarcimento proposte dalla coppia di miresi.

I danneggiati, rivoltisi attraverso la consulente Elisa Sette a Studio 3A per avere giustizia, si sono quindi visti costretti ad adire alle vie legali. E dopo vari passaggi, è di questi giorni il deposito dell'atto di citazione avanti al Tribunale di Rovigo. La prima udienza del dibattimento è già stata fissata al 15 dicembre e i ricorrenti confidano di vedere finalmente riconosciute le loro ragioni, anche alla luce di tutta la giurisprudenza in materia, che stabilisce chiaramente che “l'Ente proprietario di una strada aperta al pubblico si presume responsabile, ai sensi dell'articolo 2051 del Codice Civile, dei sinistri causati dalla particolare conformazione della strada o delle sue pertinenze”, e ancora che “tale responsabilità è esclusa solo nel caso fortuito che può consistere in un'alterazione dello stato dei luoghi imprevedibile e non tempestivamente eliminabile o segnalabile ai conducenti”, per citare alcuni stralci di una sentenza della Cassazione del 2009".

“Purtroppo è l'ennesimo caso in cui la pubblica amministrazione rifiuta di assumersi le proprie responsabilità nei confronti delle vittime o dei danneggiati della strada negando, anche contro l'evidenza, le proprie manchevolezze che hanno determinato o quanto meno concausato i relativi sinistri - evidenzia Ermes Trovò, Amministratore unico di Studio 3A - Comprendiamo le difficoltà di bilancio di Regioni, Province e Comuni, che devono fare i conti con i vincoli di spesa del Patto di Stabilità, ma crediamo che vada data priorità assoluta agli investimenti per la sicurezza dei cittadini, quella stradale in primis. E che, qualora accada un sinistro per una propria condotta manchevole o colpevole, un Ente pubblico non possa esimersi, anche moralmente, dal dare il buon esempio".

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