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Incidenti stradali Martellago

Investimento e fuga: pirata scovato da un anno, "ma il processo è in alto mare"

La denuncia di Studio 3A: "Il responsabile dell'incidente, un 43enne di Maerne, è stato identificato. Ma il procedimento a suo carico è bloccato in Procura per questioni formali"

Il pirata è identificato, ma a più di un anno dall'incidente l'iter giudiziario è ancora in alto mare. La storia risale al 25 febbraio 2015 quando, a Mestre, uno scooter investì un pedone che attraversava la strada sulle strisce pedonali in via Fradeletto, in corrispondenza dell'imbocco di via Cecchini. A essere travolto era stato il professor Umberto Marotta, 64 anni, già direttore della Fondazione Venezia e presidente di Aluc, l'associazione laureati di Ca' Foscari, docente universitario, scrittore, attuale presidente della Fondazione Alma Onlus.

Dopo lo scontro il conducente del ciclomotore, un Yamaha Majesty, anziché prestare soccorso allo sventurato se l'è svignata, lasciando il pedone a terra gravemente ferito (DETTAGLI). Marotta, trasportato in ambulanza all'ospedale dell'Angelo, dov'è rimasto ricoverato per diversi giorni, si è miracolosamente salvato, ma ha riportato la frattura di una vertebra, l'appiattimento di altre vertebre più altre lesioni, per una pesantissima prognosi di 90 giorni. Per lui è cominciato un lungo calvario di sofferenza fisica, operazioni e riabilitazione. Il tutto senza poter “ringraziare” il responsabile e rivalersi sulla sua compagnia di assicurazione per ottenere un risarcimento.

“Sono anche amareggiato per non aver più avuto notizie sull'esito delle indagini in corso sulle persone che mi hanno provocato questa situazione e mi auguro che nel frattempo non commettano altri incidenti e siano assicurati alla giustizia. Spero che altri non debbano patire quello che ho patito io. Non è una questione di rivalsa né di vendetta, ma solo di giustizia. Credo di averne diritto” ha scritto poco dopo il fatto, in una lettera alla polizia municipale, Marotta che, per ottenere giustizia, si è rivolto a Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, che si è attivata, sia sul versante penale sia su quello civile, chiamando in causa il Fondo Vittime della Strada.

In verità anche gli agenti della municipale non sono rimasti fermi e, dopo alcuni mesi di indagini, grazie anche all'ausilio delle immagini delle telecamere della zona, sono riusciti a risalire al pirata, appurando anche che lo scooter era sprovvisto di copertura assicurativa: dunque, bisognerà comunque agire nei confronti del Fondo Vittime. Si tratta di D. L., 43 anni, di Maerne di Martellago, già noto alle forze dell'ordine per una lunga sfilza di precedenti e nei confronti del quale è già scattata la notizia di reato. Da allora, però, e sono passati circa nove mesi, è tutto bloccato. "Il problema - spiega Studio 3A - nasce dal fatto che sul caso sono aperti numerosi procedimenti: uno per lesioni colpose a carico di D. L., iscritto nel registro del Giudice di Pace, e ben tre per omissione di soccorso, di cui due precedenti e contro ignoti, in quanto nello specifico la notizia di reato è stata trasmessa sia dalla polizia municipale sia, come querela di parte, da Marotta. Ad oggi la Procura di Venezia non ha ancora provveduto a riunire i procedimenti, e Studio 3A si sta adoperando, attraverso il proprio servizio legale, affinché le autorità procedano alla riunificazione, senza la quale gli inquirenti, per mere ragioni formali, non possono chiudere le indagini". "Crediamo sia tempo che venga data una risposta a Umberto Marotta e alla sua famiglia e che vengano comminate le giuste sanzioni penali al responsabile di una condotta di guida che rappresenta un pericolo pubblico – conclude Ermes Trovò, presidente di Studio 3A – È inconcepibile che, dopo tutto quello che ha dovuto subire, e a fronte dell'individuazione del responsabile avvenuta ormai da quasi un anno, il professore non abbia ancora ottenuto giustizia né alcun risarcimento".
 

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