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Incidenti stradali San Donà di Piave / Via Mario del Monaco

Kosovari scarcerati, la Procura valuta un ricorso al Riesame: "Tornino in prigione"

Lunedì il gip ha disposto la scarcerazione per il 21enne che ha causato l'incidente mortale a San Donà giovedì scorso e per il cugino, che l'ha accompagnato all'ospedale di Trieste in fuga

La Procura sta valutando la possibilità di ricorrere al Riesame dopo la decisione del giudice di scarcerare Kajtaz Kukiqi, il 21enne che giovedì sera a San Donà si è reso responsabile dell'incidente per cui ha perso la vita Giuliano Babbo, 53enne di Eraclea. Il ragazzo, di Cessalto, è stato posto ai domiciliari, mentre suo cugino, 26enne connazionale, è stato indagato a piede libero. Per lui è venuto a cadere il concorso nel reato e gli viene contestato solo il favoreggiamento in omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso.

Il gip ha disposto la scarcerazione dei 2 perché gli elementi presentati dalla procura sarebbero insufficienti per dimostrare che giovedì sera, in via del Monaco, fosse in corso una gara clandestina tra auto. Tra l'Audi A3 su cui si trovava Kajtaz Kukiqi e l'Alfa 147 con al volante il cugino, E.B.. Il magistrato che sta coordinando le indagini, Carlotta Franceschetti, starebbe valutando la percorribilità di un ricorso, tornando a chiedere il carcere perlomeno per Kukiqi, sulla base delle 2 testimonianze raccolte dai carabinieri della compagnia di San Donà subito dopo lo schianto mortale (con fuga) che ha visto morire Giuliano Babbo.

La scarcerazione della coppia lunedì, al termine dell'udienza di convalida: "Se c'è la possibilità di utilizzare una misura alternativa al carcere il giudice deve tenerne conto - aveva spiegato a caldo l'avvocato difensore dei 2 cugini, Alessandra Nava - anche con i domiciliari si evita la reiterazione del reato". Le indagini in ogni caso continuano, con l'obiettivo di ricostruire cosa accadde nei minuti immediatamente precedenti allo schianto. C'era effettivamente un gara tra i 2 giovani? Secondo le testimonianze E.B., il 26enne, si trovava davanti alcune centinaia di metri rispetto all'Audi di Kukiqi, che ha materialmente invaso la corsia di marcia opposta in corrispondenza di una curva. Per questo non avrebbe partecipato in concorso al reato (venendo a cadere l'elemento della gara clandestina). E' indagato, ma a piede libero.

La decisione del gip ha causato una profonda reazione emotiva, specie sui social network. La stragrande maggioranza delle persone chiede il carcere per chi, dopo uno schianto mortale, fugge senza prestare soccorso: "Ma in un'aula di tribunale l'emotività non conta nulla - ha sottolineato l'avvocato Nava - il gip ha deciso sulla base delle carte. Non poteva che andare così". 

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