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Il lutto / Chirignago / Via Miranese

«Pieno di vita e sempre alla ricerca di emozioni». Kevin doveva pranzare a casa a Pasqua

La sorella Deborah: «Non avrebbe mai rischiato, sempre attento alla sua moto». L'incidente sulla Triestina in sella all'Aprilia Shiver non ha lasciato scampo al 26enne di Chirignago. «Alla mamma è come se avessero tolto una sua parte». Gli amici: «C'era sempre»

«Gli avrei chiesto di andare a mangiare assieme visto che era Pasqua, appena fosse tornato. Quel pranzo ora non ci sarà più». Deborah Erizzo ricorda commossa il fratello Kevin. Il giovane 26enne di Chirignago che nel pomeriggio di Pasqua ha perso la vita mentre tornava da un giro a Isola, in Slovenia, in sella alla sua Aprilia Shiver 750 presa da poco. «Non si sarebbe mai distratto, era responsabile e teneva troppo a quella moto - spiega Deborah - Neanche dieci minuti e sarebbe arrivato. Invece non tornerà più. Per mia mamma - dice - è come se le avessero tolto una parte». Kevin era quasi in tangenziale nel pomeriggio di Pasqua, per arrivare in via Miranese a casa. Invece verso le 15, giunto in zona aeroporto, l'Aprilia che aveva preso da neanche un anno si è scontrata con un furgone della Brusutti di fronte alla rimessa della società, in via Triestina, e per il giovane finito sull'asfalto non c'è stato niente da fare.

«C'era sempre, per tutti. Non solo in famiglia. Quei suoi occhi verdi, pieni di vita, di voglia di mettersi in gioco, di cercare sempre nuovi stimoli mancheranno troppo. Sarà difficilissimo adesso», dice Deborah, che racconta di come avesse visto il fratello di nuovo felice dopo un'infanzia tutt'altro che semplice. Anche gli amici lo avevano invitato per Pasqua. «Gli avevamo detto, vieni a fare una grigliata con noi. Ma lui voleva andare in moto. Forse se ci avesse seguito sarebbe ancora qui».

«Kevin metteva energia e passione in tutto ciò che amava: il lavoro, la moto, la famiglia e gli amici. Si faceva in quattro» ricordano tra gli altri Suny, Daniele, Alessandro, Emanuele, Erica, Alessia e Andrea. Ex fidanzata di Kevin quest'ultima, con lei Kevin Erizzo aveva condiviso molti anni e un legame profondo oltre al cane Cronk, che avevano preso e cresciuto assieme. «Era forte, si era fatto da solo anche nei momenti più difficili - ricorda l'amico "Borsy", Daniele - Ci mancherà come un fratello. Quando c'era lui era festa».

Kevin Erizzo si era diretto a Trieste la mattina di Pasqua, sconfinando a Isola, in Slovenia, per tornare verso l'ora di pranzo in Veneto. Alle 14 aveva passato Jesolo per proseguire verso Mestre sulla statale 14, la Triestina. All'altezza di Tessera, di fronte al parking Brusutti, qualcosa è andato storto. Per cause che il Motorizzato della polizia locale di Venezia sta verificando, la moto non ha potuto evitare l'impatto con un pulmino Brusutti, che in quel momento era vuoto e svoltava verso il parking. Lo schianto è stato tremendo. Nulla hanno potuto fare gli operatori sanitari per salvarlo. La società ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa del motociclista e si è messa a disposizione per la ricostruzione della dinamica. «Il fatto ha destato commozione tra il personale in servizio e nella stessa famiglia Brusutti, che si stringe al fianco della famiglia della giovane vittima», si legge.

La sera di Pasqua è toccato al comando del Motorizzato raggiungere la famiglia Erizzo e avvisare dell'accaduto. E in serata i parenti hanno chiamato il datore di lavoro, Eugen Gjokaj (per tutti Gheni) del panificio di via Porara a Mirano, dove Kevin aveva trovato il suo equilibrio svolgendo ormai da professionista il lavoro di panettiere che amava, nonostante si alzasse con il buio ogni notte. «Kevin era un giovane ordinato, disponibile e serio nel lavoro - dice Gheni - Ho perso uno degli uomini più di fiducia che avevo. Su di lui sapevo che potevo contare e gli lasciavo il laboratorio sicuro che si sarebbe arrangiato a fare tutto. Ma ora piango la morte di un 26enne che aveva appena cominciato a vivere, e sto male per la famiglia che dopo averlo cresciuto dovrà seppellirlo». «Kevin, ragazzo sempre sorridente, lascia davvero un grande vuoto a Chirignago e alla Gazzera», commenta il consigliere comunale Francesco Zingarlini.

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