Incidente alla Palanca, Usb critica: "Noi ci costituiremo parte civile"
Dopo lo schianto all'imbarcadero della Giudecca il sindacato punta il dito su manutenzione e sicurezza: "Quel pontone non doveva essere lì"
"Vedremo se ci saranno gli estremi per costituirci parte civile dopo ciò che è accaduto alla Palanca". Il sindacato Usb Lavoro Privato torna a mettere nel mirino l'incredibile incidente, per fortuna senza feriti gravi, verificatosi venerdì pomeriggio in corrispondenza dell'imbarcadero della Giudecca. Una bricola movimentata da una macchina battipali a lato della fermata è finita dritta dentro la cabina passeggeri, "infilzando" di fatto il vaporetto.
E' subito scoppiata la polemica: quel pontone da lavoro poteva essere lì? E di converso durante quel tipo di operazioni l'imbarcadero a pochi metri di distanza non era il caso venisse chiuso del tutto? "Quantomeno i servizi andavano sospesi - dichiara Giampietro Antonini, di Usb - Quel pontone là non doveva esserci, si sarebbe potuto costruire un pontone provvisorio da qualche altra parte. E' inammissibile lavorare in queste condizioni".
Altro punto dolente che ha fatto emergere l'incidente è la necessità di manutenzione dei mezzi Actv. A quanto pare a causare lo schianto sarebbe stato il guasto della leva dell'inversione di marcia. "Si èè evidenziata in maniera eclatante la sottovalutazione continua del problema della manutennzione da parte dell'azienda - sottolinea Antonini - E' una questione di costi, certo, ma anche di sicurezza. Il raccordo che permette la marcia indietro e avanti nelle nuove imbarcazioni, come quella dell'incidente, ha un'usura molto elevata. E non è che dopo circa tre mesi ti avverte che sta per rompersi. Resta il fatto - conclucde - che avendo imbarcaderi circondati da altre miriadi di attività il pericolo che accada qualcosa di brutto è sempre dietro l'angolo".
