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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

A Venezia un incontro sui manicomi e la "follia": «In Italia un sistema rivoluzionario»

“Un futuro mai visto”, promossa dalla Fondazione Con il Sud, arriva in laguna per raccontare una delle figure più controverse e innovative del Paese: lo psichiatra Franco Basaglia

La manifestazione “Un futuro mai visto”, promossa dalla Fondazione Con il Sud in occasione del suo decimo compleanno, ha fatto tappa a Venezia per raccontare una delle figure "più controverse e rivoluzionarie del nostro Paese": lo psichiatra Franco Basaglia, che ha creato un modo nuovo di concepire la follia e di prendersi cura delle persone che la vivono. Il suo lavoro ha ispirato la famosa legge 180, approvata il 13 maggio del 1978 dal Parlamento e che riforma radicalmente i principi del trattamento psichiatrico.

Dagli anni settanta in tutti i Paesi industrializzati si assiste alla chiusura dei manicomi pubblici e ad una diminuzione dei letti psichiatrici. L’Italia è il Paese che è andato più avanti in questa direzione: con la riforma ha abolito gli ospedali psichiatrici, ha chiuso circa centomila letti psichiatrici in quarant’anni e ha costruito un sistema pubblico di servizi di salute mentale comunitari, che è caratterizzato da forti diseguaglianze e che annovera alcune eccellenze riconosciute a livello mondiale. E’ anche tra i Paesi che sul piano legislativo garantiscono maggiormente i diritti delle persone in trattamento psichiatrico, anche obbligatorio. Un tema che resta comunque, nella sua drammaticità, attuale come testimoniano le iniziative per la chiusura degli OPG.

L’incontro di sabato, promosso con la Fondazione Venezia e la Fondazione Franca e Franco Basaglia, è il quinto di un ciclo di appuntamenti avviati per “raccontare” un'altra visione del nostro Paese partendo dalla riscoperta di cinque significative figure storiche contemporanee (Danilo Dolci, Renata Fonte, Adriano Olivetti, don Lorenzo Milani e, appunto, Franco Basaglia) e dalle esperienze avviate nei territori. Esempi per realizzare quel “futuro mai visto” e auspicato, per sottolineare una necessaria rottura culturale con schemi e paradigmi ormai inappropriati per interpretare il presente e progettare il domani, non solo del Sud ma dell’Italia.

“Questi cinque personaggi, oltre ad essere accomunati da una visione potente e dalla concretezza dell’esempio, lo sono anche da un’altra importante prospettiva: la possibilità che hanno dato al Paese di cambiare registro e modello di sviluppo - ha spiegato Carlo Borgomeo, presidente Fondazione Con il Sud - Oggi ci sono dei segnali importanti rispetto al passato, ma i temi e le questioni sono tremendamente attuali. Questo cambiamento stenta ancora a diventare sistema e, culturalmente prima che politicamente, maggioritario – ha aggiunto Borgomeo - Basti pensare a Basaglia e alle tante esperienze che abbiamo condiviso in questa giornata per comprendere come realtà e utopia, in Italia e soprattutto al Sud, possono coesistere, generare innovazione sociale e creare un modo nuovo di fare sviluppo”.

Visione, esempi e prassi. Grazie a quanto realizzato dallo psichiatra veneto, da sud a nord, sono nati progetti in grado di sostenere chi soffre di follia. Nel messinese, a Barcellona Pozzo di Gotto, uno degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari più noti d'Europa, è stato realizzato il progetto “Luce è Libertà”. Un percorso avviato dalla Fondazione di Comunità di Messina, una delle cinque fondazioni comunitarie meridionali nate grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD, che ha promosso il reinserimento sociale di 56 persone internate nell’OPG siciliano che, destinatarie di un budget individuale assegnato dallo Stato italiano, hanno scelto di farlo confluire nel fondo della Fondazione di Comunità, di cui sono soci. A ciascuno di loro è stato assegnato un capitale personale di capacitazione. Tale budget ha rappresentato per gli internati in modo simbolico e fisico la concreta possibilità di riprendere in mano la propria vita co-progettando con i servizi dell’OPG, del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Messina, dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia e con gli operatori socio-economici del Distretto Sociale Evoluto, percorsi di riconquista dei propri diritti civili sul piano individuale e sul piano sociale e comunitario.

Con la stessa cifra che lo Stato Italiano eroga per il ricovero in comunità terapeutica di un ex internato (70 mila euro l’anno), il programma “Luce e libertà” sostiene il suo reinserimento sociale per 20 anni (per un “costo” di 3.500 euro l’anno). E, col tempo, la persona viene messa in condizione di sostenersi da sé.

“Discutere oggi di Franco Basaglia - ha detto Maria Grazia Giannichedda presidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia e tra i più stretti collaboratori dello psichiatra a Trieste e Roma - significa ritrovare le radici e i fatti concreti che hanno influenzato l'approvazione della "Legge 180" e riscoprire così il Basaglia che è stato insieme critico del presente e propositore di un modo nuovo e diverso di affrontare il problema della follia e di contrastare i più generali processi di esclusione sociale”.

La riconquista di sé, della propria vita, e dei rapporti con gli altri, è lo stesso principio che anima il “Festiva dei matti” che si svolge ogni anno a Venezia. La manifestazione che si articola in alcune giornate di incontri, dibattiti, laboratori, spettacoli, fa incontrare persone che hanno vissuto l’esperienza e persone che l’hanno soltanto lambita, cittadini comuni e personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, giornalisti, registi, filosofi, artisti per parlare di questo, rappresentarlo, restituirgli valore.

“Ci ha onorato poter ospitare a Venezia la quinta tappa di “Un futuro mai visto”, un percorso nazionale di riflessioni, confronto e crescita culturale attraverso cinque figure significative della nostra storia contemporanea – ha dichiarato Giampietro Brunello, presidente della Fondazione di Venezia -. La partnership con la Fondazione con il Sud si fonda sulla consapevolezza dell’importanza di fare rete tra enti e istituzioni. In particolare, sono convinto che le fondazioni di origine bancaria, debbano essere “lievito” per il futuro delle nostre comunità con un’azione pragmatica, ma con quel po’ di utopia che ci consenta di lavorare per un domani migliore dell’oggi”.

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