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Cronaca

Agenti "assenti" al Redentore: "Commissione d'inchiesta è propaganda, nulla da indagare"

"L'operato dell'organo che doveva indagare sulla Municipale si è tradotto in una bolla di sapone", afferma Giordano della Funzione Pubblica Cgil: "Solo minacce e discredito"

La seconda commissione d'inchiesta, che doveva indagare sulle "presunte assenze ingiustificate" del personale della polizia locale del Comune di Venezia durante il Redentore, che si è svolta lunedì, si è tradotta, secondo la Funzione Pubblica della Cgil, in "una bolla di sapone".

"Assenze presunte e minacce ai lavoratori"

E' quanto fa sapere Daniele Giordano, segretario della categoria. "L’amministrazione, attraverso le parole del consigliere di maggioranza, Paolo Pellegrini, ha accusato i vigili di non svolgere il loro lavoro. L’assessore D’Este ha ribadito che ci deve essere senso del dovere e che la polizia locale si deve allineare alle esigenze del territorio. Si prosegue con gli insulti anzichè ammettere che si è tentata solo una vile operazione di propaganda e minaccia nei confronti degli agenti – dichiara Giordano e prosegue - già in quelle ore avevamo denunciato il tentativo mediatico di umiliare il personale Municipale, denigrando in modo del tutto gratuito l’operato durante la festa del Redentore".

"Questo modo di operare danneggia i cittadini"

"Nemmeno la dignità di ammettere che in questi tre mesi non si è fatto nulla perchè non c’era nulla da indagare, dato che tutto si era svolto correttamente. Ancora una volta – attacca Giordano - emerge l’uso padronale della macchina amministrativa con dichiarazioni roboanti che servivano solo a minacciare i lavoratori per farli aderire ai progetti dell’amministrazione. Questo modo di operare sta danneggiando e continuerà a danneggiare i cittadini che di questi servizi devono beneficiare e che vedono invece la stessa amministrazione che denigra gratuitamente ed immotivatamente i lavoratori. Ci lamentiamo tanto della sfiducia dei cittadini verso le pubbliche amministrazioni e non possiamo che ribadire - conclude Giordano - che sono proprio atteggiamenti come questi che delegittimano in modo gratuito i lavoratori dei servizi della città e danno un’immagine negativa di Venezia anche a livello nazionale".

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