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Bimba "rapita" a Mestre: tutti i protagonisti in Croazia. "Chiave" la compagna dell'indagato?

Lunedì in Procura gli investigatori hanno fatto il punto sulle indagini. Si spera in novità dall'estero, specie dalla fidanzata del sequestratore. D'Ippolito: "La bambina sta bene"

Che sia una vicenda intricata non c'è dubbio. Che si debbano attendere novità dal territorio croato altrettanto. Proseguono le indagini sul presunto rapimento della bambina di 8 anni di sabato scorso a Mestre. Sono diversi i contorni che continuano a essere poco chiari, anche perché fino a questo momento gli accertamenti poggerebbero soprattutto, se non esclusivamente, sulle dichiarazioni rese dal padre della bimba, sui 40 anni. Tutti i protagonisti della vicenda sono tornati in patria: è lì che le autorità croate li stanno ascoltando per cercare di far luce su cause e motivazioni. Si passeranno al setaccio eventuali comunicazioni telefoniche, oltre che eventuali spostamenti attraverso il tracciamento del cellulare.

In Italia, invece, lunedì mattina inquirenti e investigatori hanno fatto il punto della situazione in procura a Venezia. "Stiamo indagando, l'importante è avere la sicurezza che la bambina sta bene", ha commentato il procuratore aggiunto Adelchi d'Ippolito. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Venezia, su coordinamento della Dda. 

Per ore sabato della Peugeot station wagon su cui si trovavano la figlia del denunciante (di 8 anni) e il suo presunto rapitore, amico (o conoscente) dell'uomo che si è presentato in questura lanciando l'allarme, non si è saputo più nulla. Che rapporti hanno i due uomini? Ci sono altre persone che potrebbero aver agevolato il presunto sequestro? Chiave del mistero potrebbe rivelarsi la compagna dell'indagato, con cui ci sarebbero stati dei contatti telefonici. La piccola di 8 anni, infatti, in serata è tornata a casa dalla madre, segno che il rapimento è naufragato. Nella consapevolezza forse che un'azione criminale del genere sarebbe stata impossibile da protrarre per giorni. 

Le forze dell'ordine hanno nome e cognome del presunto rapitore: a Venezia si attendono novità dalle autorità croate, anche per capire se effettivamente possa essere giunta un richiesta di riscatto da 10mila euro una volta che il sospetto è giunto oltreconfine, contattato a Rijeka. Padre della bimba e "sequestratore" dovevano raggiungere a Padova per la compravendita di un'automobile: si sono fermati in corrispondenza di un bar e un tabacchino in centro a Mestre. Il tempo di andare a prendere le sigarette e la Peugeot 308 dove si trovava la bambina non c'era più. E' rispuntata in serata a casa della madre, per fortuna in buone condizioni.   
 

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