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Cronaca Marghera / Via Pier Fortunato Calvi, 33

Il giorno dopo l'omicidio il palazzo del delitto "si svuota": indagini sui coltelli da cucina

Alcune anziane vicine della vittima, Sonia Padoan, hanno preferito farsi ospitare dai figli. Si cerca di far luce sulle condizioni psicofisiche dell'arrestato, il figlio 55enne Mauro Padoan

Il giorno dopo l'omicidio di Sonia Padoan la palazzina di via Calvi a Marghera in cui abitava l'anziana col figlio si "svuota". Troppo il dolore, troppe le ripercussioni emotive per la dirimpettaia e per un'altra residente con cui la signora era solita condividere la quotidianità. Entrambe le donne sono ospitate dai rispettivi figli per qualche giorno, in attesa di riprendersi dopo quanto accaduto mercoledì mattina, quando Mauro Cappella Padoan, insegnante di sostegno 55enne che lavora all'istituto scolastico comprensivo di Pianiga, ha ammazzato a coltellate la madre in quello che può essere sembrato un raptus (ma gli accertamenti sono ancora in corso, sul punto sono al lavoro gli uomini della squadra mobile di Venezia). L'ipotesi più accreditata al momento, come scritto nei momenti successivi al delitto, è che l'uomo sia stato sorpreso in camera da letto dalla madre mentre si tagliava polso e gola (ferite superficiali) e poi abbia perso il controllo. Anche le altre ipotesi allo stato rimangono aperte, anche perché a parlare in un eventuale processo devono essere indizi e prove.

VICINI SOTTO SHOCK - "Non abbiamo sentito nulla - racconta una residente del primo piano (il delitto si è verificato al secondo) - ci trovavamo in cucina quando ci ha suonato la polizia chiedendo se il signor Cappella abitasse sopra. Abbiamo risposto di sì, abbiamo pensato a un malore della madre. Mai avremmo potuto pensare, non litigavano mai... ". Stesso copione anche per un vicino che spesso giunge in via Calvi per aiutare l'anziana madre: "Spesso ci davamo una mano, ma mai avevo avuto da ridire su di lui". Nulla aveva anticipato il "fattaccio", "anche se pensiamo che il passato tragico di quella famiglia abbia potuto influire nel profondo", ragiona la residente del primo piano.

LE INDAGINI E LA CONVALIDA - Intanto continuano gli accertamenti della squadra mobile, i cui uomini sono rimasti a lungo in quell'appartamento del secondo piano la cui porta ora si mostra con i sigilli, al pari del garage in uso a madre e figlio. Mercoledì sera Mauro Padoan, ascoltato dal magistrato titolare delle indagini, Stefano Buccini, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Venerdì mattina comparirà davanti al giudice per la convalida: "C'è il più stretto riserbo - dichiara l'avvocato difensore del 55enne, Ernesto La Massa - stiamo valutando la situazione complessiva, quindi anche lo stato psicofisico in cui si trovava il mio assistito al momento del fatto. E' una vicenda delicata". Alle sue spalle il tragico suicidio del fratello minore per una delusione d'amore e la morte del padre. Eventi che avrebbero turbato nel profondo Mauro Padoan, che di recente aveva preso il cognome della madre.

SI ATTENDE L'AUTOPSIA - Nei prossimi giorni sarà effettuata l'autopsia, con ogni probabilità dal medico legale Cristina Mazzarolo: l'esame autoptico potrebbe fornire elementi utili a ricostruire la dinamica dell'omicidio. Il figlio Mauro stava effettivamente cercando di suicidarsi? O ha tentato il gesto estremo solo dopo aver preso l'anziana madre a coltellate? La vittima è stata colpita alla giugulare, perdendo molto sangue. Con ogni probabilità l'aggressione è scattata nella camera da letto dell'arrestato e si è conclusa lì. Anche se ci sono segni di gocciolamento di sangue anche in cucina. All'interno della camera da letto le forze dell'ordine hanno sequestrato 4 coltellacci, alcuni sporchi di sangue. Lo erano a causa dell'omicidio? Oppure erano stati utilizzati prima da Mauro Padoan per ferirsi al polso e alla gola (è stato medicato al pronto soccorso alle prese con tagli superficiali)? Le analisi sono ancora in corso. 

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