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Cronaca

Individuato l'autore dello sfregio sulla chiesa del Redentore

Gli indizi hanno portato ad un writer, la cui abitazione è stata perquisita

Le indagini della digos e della polizia locale hanno accertato che l'imbrattamento eseguito nella notte tra il 15 e il 16 maggio sulla facciata della chiesa del Rendentore sarebbe indirettamente collegato ad un evento di street art che si era tenuto nella giornata del 15 (domenica) sulla stessa isola della Giudecca.

All'evento, secondo quanto riportato in una nota della procura, erano presenti sette artisti dell’ambiente delle arti figurative. L’analisi dei profili social e dei siti degli artisti ha permesso agli investigatori di concentrare i primi sospetti su un writer il quale, nelle proprie opere, utilizza sistematicamente gli stessi caratteri simbolici e figurativi che sono apparsi al Redentore. Ulteriori indagini hanno convinto l’Autorità giudiziaria a emettere un decreto di perquisizione e sequestro: il blitz in casa del sospetto ha portato all'acquisizione di «interessanti elementi indiziari» che ora sono al vaglio della procura.

L'operazione ha trovato il favore del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha commentato con un tweet: «Individuato l’autore dello scempio. Grazie alla nostra polizia locale, alla digos e al coordinamento dalla procura della repubblica per il lavoro di indagine svolto». 

Il fatto risale, come detto, alla notte tra domenica 15 e lunedì 16 maggio: il vandalo aveva preso di mira la facciata principale della chiesa, applicando uno strato di colore rosso ampio circa tre metri quadri nell’intercolumnio di destra, sotto alla statua di San Francesco d’Assisi. Sopra il colore aveva dipinto simboli, numeri e lettere privi di significato. Il graffito sarà rimosso da un restauratore di beni culturali iscritto all’albo ministeriale, d'accordo con la soprintendenza.

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